RISCHI E PROTEZIONE DEL BED SHARING

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Tutto quello che c’è da sapere sul bed sharing in termini di rischi e fattori protettivi.
Quali sono le indicazioni di Nanna Sicura? Quali sono le opzioni più sicure al bed sharing?

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I RISCHI DEL BED SHARING

Elenchiamo alcune pratiche potenzialmente pericolose durante la condivisione del letto:

  • l’uso di biancheria da letto di pelle, 
  • biancheria da letto morbida, 
  • letti ad acqua o con materassi troppo molli, 
  • dormire sul divano, 
  • cuscini, 
  • posizione non appropriate, 
  • bambino con il capo sul braccio della madre, 
  • surriscaldamento. 

In molti studi emergono sia i benefici fisiologici (allattamento al seno, regolazione fisiologica) sia le modalità di condivisione in sicurezza (ad esempio, i neonati posizionati sul materasso semirigido su superficie rigida, sotto il livello del cuscino, la madre e il bambino orientati l’uno verso l’altro).  

La condivisione del letto, inoltre, è associata a un maggior rischio di SIDS nel gruppo di bambini supini, ma non nel gruppo di bambini proni.

Riassumendo questa lunga dissertazione, la variabile “condivisione del letto” è un descrittore troppo grossolano, non corrispondente ad una categoria binaria equivalente a quella di “prono” e “supino”, benché sia stata trattata epidemiologicamente come tale. 

È verosimile quindi che nella “condivisione del letto” coesistono numerosi fattori di rischio, in diversi casi accertati, in altri solamente probabili:

  • fumo di almeno un genitore;
  • uso di droga da parte di almeno un genitore;
  • consumo di alcol o farmaci a effetto sedativo;
  • cuscini soffici, piumoni, trapunte, materassi soffici per adulti;
  • divani, letti stretti, ad acqua;
  • rischio di schiacciamento o asfissia, più evidente con madri di peso elevato;
  • bambini con meno di 100 giorni;
  • condivisione con altri bambini, con gemelli;
  • associazione della condivisione del letto con fattori socio-demografici, a loro volta correlati a un maggior rischio di SIDS, come madri più giovani, meno istruite, con più figli, non sposate, di livello socio-economico inferiore, più spesso fumatrici. 

I FATTORI PROTETTIVI DEL BED SHARING

Alla “condivisione del letto” sarebbero però associati anche numerosi fattori di protezione:

  • maggiore frequenza di ispezioni materne al bambino;
  • sonno meno profondo del bambino (vi sono prove di riduzione significativa degli stadi di sonno 3 e 4 e di incremento di quelli 1 e 2), condizione probabilmente più fisiologica e protettiva nell’età di maggior rischio di SIDS;- più risvegli, protettivi nei confronti della SIDS;
  • maggiori stimolazioni sensoriali, che sono state messe in rapporto con una stabilizzazione della respirazione;
  • maggiore successo nell’allattamento al seno;
  • minor numero di infezioni (e dunque possibile minor rischio di surriscaldamento dovuto alla febbre) come conseguenza del maggiore allattamento materno;
  • condizione più “normale” dal punto di vista dell’evoluzione della specie umana e tuttora la più praticata dalla maggior parte del mondo 

In effetti, pur non essendovi prove epidemiologiche che la condivisione del letto dei genitori riduca il rischio di SIDS (AAP, 2000), questo potrebbe però essere suggerito dagli studi antropologici, e dall’osservazione dei bassi tassi di SIDS presso popolazioni dove questa pratica è comune.

INDICAZIONI PER UN SONNO SICURO

Data la complessità dell’argomento, in attesa di una più ampia risposta scientifica multidisciplinare, sapendo bene che sconsigliare o consigliare indiscriminatamente a tutti i genitori la condivisione del letto potrebbe aumentare anche il rischio di SUID, dopo un accurato counseling si possono suggerire ai genitori che preferiscono condividere, oltre alla propria stanza, anche il letto con il proprio neonato, alcune indicazioni per un sonno più sicuro:  

  • il neonato deve dormire in posizione supina (a pancia in su), 
  • su una superficie rigida o semirigida, 
  • senza cuscino, 
  • senza alcun oggetto, 
  • eventualmente coperto (ad esclusione della faccia) da un semplice lenzuolo o da un sacco nanna, 
  • in un ambiente con una temperatura invernale non elevata, 
  • è sicuramente preferibile che non dorma tra i genitori, ma tra uno dei due (quasi sempre la mamma), e 
  • il bordo del letto affiancato da una “bedside cots” ovvero una culla da affiancare al lettone.

QUANDO IL BED SHARING NON È CONSIGLIATO

La condivisione del letto rimane sicuramente fortemente sconsigliata per i genitori obesi, fumatori, che bevano alcolici, o che utilizzano farmaci induttori del sonno, o che si sentano particolarmente stanchi, inoltre è sconsigliata nei lattanti nati pre-termine, per quelli piccoli per peso e per i neonati allattati artificialmente.

LE ALTERNATIVE AL BED SHARING

La priorità rimane informare le famiglie affinché siano in grado di seguire le linee guida per la sicurezza nella condivisione del letto, la culletta bedside ad esempio è sicuramente una valida opzione per la serenità di tutta la famiglia oltre che uno strumento più che positivo per aumentare la durata dell’allattamento al seno e il legame della diade.

È riportato il caso di madri che, per guardarsi dalla “minacciosa” pratica del bed-sharing, allattano anche di notte il loro bambino sdraiandosi su un divano, senza rendersi conto che questa soluzione invece aumenta esponenzialmente il pericolo di schiacciamento o caduta del piccolo, qualora, come facilmente può capitare, mamma e bambino involontariamente si addormentassero lì alla fine della poppata. 

M

Cosa dice la Mam to Mam

Esperienza di Mamma

In relazione alle alternative al bed sharing, abbiamo adottato durante i primi mesi di vita una culla bedside.
Sono molto comode anche per le mamme che decidono di allattare al seno:

  • permette di non doversi alzare ogni volta dal letto per andare ad allattare
  • permette di far percepire al neonato la presenza costante della mamma e del papà tramite gli odori ed il respiro
  • permette di avere più spazio nel letto, di sapere di potersi muovere come meglio si vuole senza urtare il neonato
  • permetto di mantenere una buona intimità tra la coppia.

Inizialmente pensavo fosse un acquisto ridondante, in realtà confermo che la praticità per la mamma soprattutto é notevole, non solo in termini di cosleeping, ma anche di breast sleeping.

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