BRONCHIOLITE, COS’È E COME CURARLA?

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Cosa fare in caso di Bronchiolite in un bambino di età inferiore all’anno, e come riconoscerla per intervenire in tempo.

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COS’È LA BRONCHIOLITE

La bronchiolite è un’ infezione virale acuta che colpisce le vie respiratorie inferiori (e più precisamente i bronchioli) dei bambini di età inferiore all’anno. Il processo infiammatorio a carico delle vie respiratorie provoca aumentata secrezione di muco ed edema, con conseguente ostacolo al flusso aereo e difficoltà respiratoria di diversi gradi.

QUALI SONO I SINTOMI

Solitamente la malattia inizia con sintomi a carico delle alte vie aeree, come rinite e aumentata secrezione nasale, successivamente compare tosse stizzosa ingravescente, fino ad arrivare a difficoltà respiratoria o episodi di apnea. I lattanti con bronchiolite possono presentare inoltre malessere generale, sopore o irritabilità, febbre, difficoltà all’alimentazione. Nei casi più gravi ci può essere anche cianosi cutanea, ovvero colorito della pelle tendente al bluastro, dato dalla scarsa ossigenazione del sangue e conseguentemente della cute.

COME SI PRENDE

La bronchiolite è un’ infezione causata da virus e si trasmette per contatto diretto con le secrezioni respiratorie dei soggetti infetti. E’ frequente il contagio tra bambini che frequentano l’asilo nido oppure nei piccolini che hanno fratelli maggiori. Il virus più frequentemente causa della bronchiolite è il virus respiratorio sinciziale, che circola tra ottobre e marzo.

COME SI RICONOSCE

Un genitore può sospettare la bronchiolite se il suo piccolo presenta tosse importante, catarro e difficoltà ad alimentarsi al seno o al biberon, e/o se presenta segni di difficoltà respiratoria, ovvero:

  • respiro più accellerato 
  • rientramenti del torace durante la respirazione (vengono utilizzati i muscoli accessori del torace per cercare di espandere meglio i polmoni) oppure alitamento delle pinne nasali
  • colorito bluastro o pallido della cute (dovuto a una riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue)

Quali sono i livelli di urgenza di una bronchiolite?

Se nel complesso le condizioni generali sono buone, il piccolo riesce ad alimentarsi e non fa fatica a respirare, può essere curato a casa senza problemi, sotto regolari controlli da parte del pediatra.

La comparsa di difficoltà respiratoria oppure lo scadimento delle condizioni generali rappresentano sempre un’ urgenza per cui è necessario andare in Pronto Soccorso. 

E’ comunque sempre indicata una visita dal proprio Pediatra e, soprattutto nei più piccolini, un monitoraggio clinico regolare, in quanto il quadro può cambiare e peggiorare molto velocemente.

In caso di febbre cosa fare? 

Vedi articolo: “Cosa fare in caso di febbre nel bambino”.

COME SI CURA LA BRONCHIOLITE?

Non esiste una terapia specifica per la bronchiolite

E’ importante eseguire frequenti lavaggi nasali per rimuovere le secrezioni nasali e migliorare così il passaggio d’aria attraverso le alte vie respiratorie.

Nei casi più gravi, con riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue (ovvero riduzione della saturazione arteriosa di ossigeno, parametro che viene misurato con uno specifico strumento), è necessaria la somministrazione di ossigeno mediante diversi dispositivi (ad esempio le cannule nasali). Se è presente difficoltà all’alimentazione si possono frazionare i pasti o somministrarli attraverso un sondino nasogastrico, in alcuni casi può rendersi necessaria un’ idratazione di supporto per via endovenosa.

Sono importanti i lavaggi nasali per la cura della bronchiolite?
Se si come farli?
Quante volte durante un giorno?

Come scritto sopra, i lavaggi nasali sono molto importanti perché rimuovono le secrezioni dalle alte vie respiratorie e evitano l’ulteriore ostruzione al flusso aereo. E’ importante farli in modo efficace, ovvero con l’utilizzo di una siringa per generare una pressione sufficiente a fare arrivare la soluzione fisiologica in profondità nelle cavità nasali. Non c’è un numero massimo di lavaggi nasali da fare ogni giorno, ma sono utili ogni volta che il naso è ostruito, ed in particolar modo prima dei pasti e della nanna 

Esiste uno sciroppo indicato per la bronchiolite?
Esiste un trattamento balsamico per aiutare le vie respiratorie in questa fascia di età?
No, non ci sono sciroppi o altri medicinali risultati efficaci nel trattamento della bronchiolite. Come quasi tutti i virus bisogna aspettare che l’infezione si risolva da sola, intervenendo solamente con una terapia di supporto

L’aerosol aiuta a curare la bronchiolite?
È utile inserire qualcos’altro oltre all’acqua fisiologica? 

Quante volte durante il giorno?
L’aerosol, con soluzione fisiologica, soluzione ipertonica oppure adrenalina, è a volte utilizzato nella cura della bronchiolite, ma le più recenti evidenze ne mettono in dubbio l’efficacia

Si può riprendere la bronchiolite?
Si, chi ha avuto la bronchiolite può andare incontro a recidive

Quanto dura mediamente?
La bronchiolite ha una durata variabile da soggetto a soggetto, ma mediamente dura 7-10 giorni

Quando si ha il picco della malattia?
Il picco si ha dopo 2-3 giorni dai primi sintomi, a volte anche meno

COME PREVENIRE LA BRONCHIOLITE?

È importante tenere lontani i lattanti, soprattutto se molto piccoli, da altri bambini o da adulti che presentano sintomi di infezione delle vie aeree (raffreddore, tosse, ecc… ). 

Evitare i luoghi chiusi ed affollati (es.centri commerciali, ristoranti, supermercati… ). 

Evitare di fumare negli ambienti dove si trovano dei bimbi piccoli. In caso di fumo da parte di uno dei genitori è importante cambiarsi gli abiti e lavare denti e mani dopo aver fumato. 

L’allattamento al seno è un fattore protettivo per le infezioni respiratorie.

A

Cosa dice l’ Assicuratrice

MARTINA GUY

Vi racconto la storia di una mamma bis, mia carissima amica e confidente, che ha partorito la sua seconda genita prematuramente. Linda bimba tranquilla e nei suoi due primi mesi di vita di facile gestione prende dalla sorella maggiore di 3 anni l’influenza che, su Ada si conclude con lunga guarigione curata con antibiotico e aerosol e iter standard generalmente consigliato dal pediatra curante. Linda invece dopo qualche giorno di raffreddore e tosse fa preoccupare la sua mamma che nota su di lei un respiro decisamente affannoso, tanto da spingerla a recarsi al pronto soccorso del Regina Margherita dove le diagnosticano la bronchiolite.
Linda deve essere assolutamente ricoverata è sottoposta a cure costanti compresa somministrazione di ossigeno h24 per 10 giorni. I 10 giorni interminabili per la mamma che oltre alla paura per Linda la preoccupazione per Ada ed il suo papà lasciati improvvisamente da soli a casa, impossibilitata nel darvi ritorno, vive emozioni di sconforto nel condividere storie di vita di mamme ed i loro figli che stanno peggio di loro…di disagio nel non avere un letto dove poter riposare ( per 10 notte e 11 giorni ha dormito su una poltrona “prendisole” portata da casa).
Incomprensione di ciò che capita in reparti oggi efficienti ma succubi del covid…insomma esperienza, seppur conclusa con successo per Linda, che ha segnato fortemente la famiglia. La mia amica appena uscita dall’avventura ha trovato il modo ed il tempo di “scusarsi” con me rispetto a quando gli proposi la polizza sanitaria per le sue bimbe e nel rifiutare l’ipotesi di farla mi rispose “cosa vuoi che succeda alle bimbe…e poi c’è il sistema sanitario” . “ Oggi solo comprendo quanto nel momento del bisogno e di paura è importante sapere di poter contare su un servizio che mi garantisca le cure idonee, in tempi celeri e soprattutto in condizioni che rendano quei momenti un po’ più sereni e di confort”.
M

Cosa dice la Mam to Mam

Esperienza di Mamma

Anche noi siamo stati colpiti.
Com’é successo? immaginiamo che sia partito dall’asilo di Dora, ma non abbiamo la certezza…sono supposizioni che non cambiano i momenti di preoccupazione.
 
Iniziamo a sentire un po’ di tosse il sabato. La Domenica ci rechiamo in ospedale in mancanza di un pediatra nel we, non è ancora bronchiolite e mi dicono che il latte materno potrebbe essere sufficiente. Anch io sto male e spero di produrre questi fantomatici anticorpi.
 
Niente. Qualche giorno passa ed arriva la febbre. André non dorme bene, ma mangia ancora bene. Il mercoledi peró fa fatica anche a mangiare. Febbre alta. Ritorno in ospedale.
 
Ci dicono che è bronchiolite.
Mi spavento molto.
 
Ci rimandano a casa, ha una buona ossigenazione. Ma mi dicono di osservarlo “à l’oeil” e di capire come va.
 
Praticamente non mi stacco da lui. Osservo. Ascolto il respiro. Pulisco il naso in continuazione. Misuro la temperatura. Lo faccio ridere e giocare. Lo faccio dormire accanto a me. Lo tengo a strettissimo contatto.
 
Migliora.
 
Venerdi ritorniamo dal pediatra per un controllo.
Il respiro scrocchiola ancora. Lui dice che non è bronchiolite… Io non lo so cos’è, ma aver visto quel musetto sbattuto e aver solo ipotizzato la somministrazione di ossigeno mi ha fatto venire voglia di piangere.

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