COME ABITUARE IL BAMBINO A MANGIARE DI TUTTO

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Ripetizione, varietà, associazione sono i tre metodi che possiamo utilizzare con i nostri bimbi per fargli gustare cibi vari e salutari.

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DA COSA DIPENDONO LE PREFERENZE DI GUSTO DEI BAMBINI

Il consumo alimentare dei bambini è notevolmente influenzato dalle caratteristiche organolettiche dei cibi, quali il sapore, l’aroma, l’aspetto, il colore e la consistenza. I recettori del gusto percepiscono i quattro sapori primari: dolce, amaro, salato e acido. La sensibilità ai sapori dipende da un innato meccanismo di difesa verso l’ingestione di sostanze dannose e, inoltre, aiuta a regolarne il consumo. Generalmente le preferenze dei bambini per la maggioranza dei cibi sono fortemente influenzate dall’apprendimento, dall’esempio dei familiari e dall’esperienza; se il bambino è esposto ripetutamente ad un particolare sapore, inizierà a sviluppare una preferenza, e se viene sottoposto a gusti differenti grazie ad un’alimentazione varia, potrà accrescere la sua accettabilità verso sapori differenti

L’unica preferenza innata del bambino è quella verso il sapore dolce; ecco perché è fondamentale che non gli siano offerti zuccheri in forma concentrata o cibi zuccherini fino a che non abbia avuto la possibilità di sperimentare i sapori naturali, in particolare frutta e verdura, e di sviluppare una preferenza verso gli stessi. Anche l’uso di alimenti complementari di origine industriale durante il divezzamento può ritardare l’accettazione e l’apprezzamento della dieta familiare.

COME EMERGONO LE PREFERENZE

La ricerca sperimentale che esamina come si sviluppano le preferenze dei bambini durante l’introduzione di alimenti e bevande complementari ha illustrato 3 meccanismi attraverso i quali emergono le preferenze: esposizione ripetuta, esposizione alla varietà e condizionamento associativo. 

  • Esposizione ripetuta: al livello più elementare, i bambini che sono semplicemente esposti ripetutamente a un nuovo alimento mostrano un aumento dell’assunzione e risposte comportamentali positive (ad esempio, espressioni facciali positive) a quel cibo.
  • Esposizione alla varietà: i bambini che sono ripetutamente esposti a una varietà di alimenti mostrano una maggiore accettazione degli alimenti a cui sono esposti, nonché a nuovi alimenti. 
  • Condizionamento associativo: i bambini mostrano una maggiore accettazione di un nuovo alimento quando è abbinato a un sapore o un cibo familiare, che sarà preferito rispetto a quando viene presentato da solo.

Questi componenti chiave dello sviluppo delle preferenze – esposizione ripetuta, esposizione alla varietà e condizionamento associativo – caratterizzano già l’esperienza offerta dal latte materno. Poiché i sapori della dieta della madre vengono trasmessi da madre a figlio/a attraverso il latte, il bambino viene ripetutamente esposto a una vasta gamma di sapori e nuovi sapori vengono abbinati alla dolcezza familiare e ai sapori già presenti nel latte. Data questa esperienza, non sorprende che un ampio corpus di ricerche scientifiche dimostri che le prime esperienze di gusto date dal latte materno sono associate a schemi dietetici successivi generalmente più sani e vari.

A dispetto di quanto avviene con una dieta monotona e limitata, i bambini tendono a mangiare di più se trovano una maggior varietà di scelta. È assolutamente normale che inizialmente rifiutino cibi nuovi, perché si tratta di qualcosa di sconosciuto, ma grazie ad una ripetuta esposizione è facile che arrivino ad apprezzare quel nuovo alimento salutare. 

Occorrono come minimo 8-10 esposizioni, più probabilmente 12-15, per arrivare all’accettazione e alla preferenza per un nuovo sapore. Tuttavia, se il rifiuto iniziale è interpretato come definitivo e quel cibo non sarà riproposto, si perderà l’occasione per affinare il gusto e sviluppare l’accettazione di nuovi sapori. Ai possibili rifiuti è preferibile reagire con l’esempio e con garbati incoraggiamenti, senza imposizioni o ricatti. In questo modo è più probabile che siano vissuti come episodi passeggeri e che non inficino un adeguato consumo di alimenti. I bambini allattati al seno possono accettare nuovi alimenti più rapidamente di quelli alimentati artificialmente, dato che nel latte materno hanno già sperimentato i profumi e i sapori della dieta materna.

 

LE ABITUDINI DEL PASTO

Per ultimi ma non meno importanti sono il clima e l’atmosfera in cui si svolge il momento del pasto, fattori che sono molto importanti nell’approccio generale all’alimentazione del bambino. Per prima cosa è essenziale che la mamma, o chi assiste il pasto, adattino le modalità di alimentazione man mano che evolvono le abilità motorie del bambino. Nel corso dei primi due anni di vita queste abilità variano velocemente, ed hanno a che fare con la velocità del pasto, la consistenza dei cibi, la capacità di manipolare i cibi stessi o maneggiare le posate. Se durante i pasti si crea un’atmosfera accogliente e rilassata sono facilitate le buone pratiche alimentari e si crea l’occasione per le interazioni sociali, momenti preziosi nei quali il bambino può apprendere dai genitori e sviluppare abilità cognitive. Per assicurare che i pasti siano gradevoli e che il consumo sia adeguato sono molto importanti la regolarità negli orari e nei luoghi dei pasti, e la garanzia di un tempo sufficiente e indisturbato per mangiare.

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