Come evolve il cervello di una donna quando diventa mamma?

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Il cervello di una madre: sviluppo e funzionamento.
Evidenze scientifiche e riflessioni della prenatal tutor.

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GLI STUDI SCIENTIFICI

Secondo alcuni recenti studi il cervello delle donne gravide subisce dei cambiamenti strutturali.

La neuroscienziata Hoekzema ha  prodotto due studi sui cambiamenti del cervello delle madri durante la gravidanza.

Nel primo studio pubblicato del 2017 ha esaminato con tecniche di risonanza magnetica la struttura del cervello di 25 donne primipare, prima durante e dopo la gravidanza, confrontandole poi con quelle di 19 maschi divenuti padri per la prima volta e 17 maschi senza figli e di 20 donne che non avevano mai partorito. Da questo confronto è emerso che nelle donne in gravidanza alcune specifiche regioni cerebrali vanno incontro ad una riduzione di volume e che le regioni interessate corrispondono a quelle che formano la rete di circuiti associati alla teoria della mente, ovvero la capacità di attribuire stati mentali, sentimenti e desideri a sé stessi ed ad altre persone.

Il modello di cambiamenti strutturali osservato é sufficientemente chiaro, marcato e stabile, indagini di follow-up hanno mostrato che persiste ancora per due anni, tanto da poter essere usato per distinguere il cervello delle donne che hanno partorito da quello delle donne che non hanno avuto figli.

Questa riduzione è inoltre associata ad un aumento dell’attività neuronale in alcune di queste regioni, un aumento che rende le madri particolarmente sensibili alle immagini dei propri neonati molto più che quelle di altri bambini. (Hoekzema E., Barba-Muller E., et Al, 2017).

In un recente studio, nel 2020, la ricercatrice evidenzia come nelle madri i segnali della prole siano associati ad un potente rinforzo che incentiva le cure materne e che ciò avviene attraverso il rilascio di dopamina nel nucleus accumbens, un componente chiave del sistema di ricompensa del cervello che si trova nello striato ventrale. (Hoekzema E, Christian K. Tamnes, et Al, 2020).

Un’altra neuroscienziata Barba-Müller nel video “I cambiamenti del cervello delle mamme” in occasione della Conferenenza 2020 Babybrains® Il Parto Positivo, ha presentato alcune sue ricerche ancora in corso rispetto alle modifiche del cervello materno in gravidanza ad opera degli ormoni. La Barba-Müller descrive come una donna produca più estrogeni in una sola gravidanza che nel restante tempo della sua vita ed i livelli di cortisolo si innalzano tanto quanto nella sindrome di Cushing, e che sono responsabili di molti cambiamenti strutturali del cervello e di specializzazione nelle funzioni.

La gravidanza e il periodo postpartum comportano numerosi adattamenti fisiologici che consentono lo sviluppo e la sopravvivenza della prole. Una particolare plasticità neurale caratterizza il cervello femminile durante questo periodo e avvengono cambiamenti strutturali e funzionali dinamici che accompagnano adattamenti comportamentali fondamentali, stimolando la femmina essere responsabile della cura di un’altra vita. Questi cambiamenti che colpiscono il cervello di una donna adattativi a beneficio della transizione alla maternità probabilmente conferiscono anche una vulnerabilità per lo sviluppo di disturbi mentali. (Barba-Müller, 2019).

LA RETE DELLA SALIENZA E LA PREOCCUPAZIONE MATERNA

Un’altra conclusione degli studi sul cervello umano materno tramite risonanza magnetica è il coinvolgimento della rete della salienza, essa viene attivata in risposta agli stimoli più rilevanti portando uno stato di allerta che è fondamentale per il rilevamento delle minacce. Viene perciò attivata quando viene rilevata una minaccia, ad esempio quando il bambino gattona verso una piscina, mette qualcosa di piccolo in bocca o piange in un certo modo. 

Questo processo è connesso a quella che chiamiamo preoccupazione materna: la premura materna si focalizza sul benessere del bambino con un vigile istinto di protezione e comportamenti che gli evitano di farsi del male; questa rete è costruita intorno a strutture paralimbiche ed è fortemente collegata alle strutture limbiche e subcorticali.

LA RETE DI REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI

Un’altra rete che viene attivata nelle madri di fronte ai loro bambini è la rete di regolazione delle emozioni. Questa rete si attiva insieme alla rete di salienza. La madre al fine di aiutare il proprio bambino ad integrare la sua esperienza emozionale deve innanzitutto regolare la propria eccitazione emotiva e coordinarla con pensieri azioni ed interazioni. 

Durante gli esperimenti con risonanza magnetica queste reti si attivano di fronte al proprio bambino a differenza di stimoli di altri bambini, in particolare se gli stimoli hanno un’accezione negativa come il pianto o la sofferenza. 

É stato detto che “è una fortuna per la loro sopravvivenza che i bambini siano così disegnati dalla natura da sedurre e conquistare le madri” (Bowlby 1958, p. 19). Mentre è vero che i bambini sono accattivanti, sembra che la “natura”, oltre al suo affascinante aspetto per i bambini, abbia anche progettato il cervello della madre per questo obiettivo evolutivo: poiché la sopravvivenza del piccolo dipende dagli sforzi della madre, il suo cervello si è evoluto in modo da promuovere il legame e la sua cura sensibile.

LE CONSEGUENZE DELL’EVOLUZIONE

Nonostante la plasticità del cervello materno faciliti uno scopo superiore, ovvero la continuazione della specie, questo ha comunque un “prezzo” ovvero rende la madre o la futura madre propensa disturbi mentali nel postparto, ed a prescindere dalla manifestazione clinica del disturbo, la sofferenza che il disturbo post parto porta con sé ha importanti ripercussioni sulla donna, il/la  partner ed il suo bambino. Poiché la gravidanza ed il periodo del postparto indicano un periodo di particolare vulnerabilità tanto per la madre quanto per il neonato, il quale è altamente sensibile alla sofferenza e al benessere della madre, il periodo prenatale può essere visto come un’opportunità unica per identificare le donne a rischio. (Barba-Müller, 2019; Hoekzema E. 2017; 2020)

Proprio come ci prendiamo cura della salute fisica delle donne durante la gestazione e il periodo del peripartum – con visite ostetriche programmate e presenze di parto qualificate, salvaguardando molte vite – prendersi cura della salute mentale di una donna in questo periodo è fondamentale.

Spiegare negli incontri preparto questo permetterebbe alle donne ed alle loro famiglie di identificare le fragilità senza spaventarsi, e di dare il giusto peso alle emozioni e ed ai pensieri di questo periodo. Parlare della tristezza delle madri è ancora un tabù. La donna dopo il parto deve essere felice a tutti i costi, e spesso proprio per questo stigma fatica a chiedere aiuto.

La parola d’ordine dovrebbe essere supporto e condivisione. 

Si dice di una donna in attesa “donna in stato interessante”, perché interessa a tutti, ma dopo che è il cucciolo è nato/a, a chi interessa? 

Basta guardare l’offerta di corsi preparto rispetto all’offerta di incontri post parto…

UNA RIFLESSIONE IMPORTANTE

La nascita non è la fine, nè l’inizio, è un continuum…

troppo spesso ci si nasconde dietro al fatto che con un neonato sia più difficile spostarsi o frequentare incontri ma avere la posta sibilità di ricucire le ferite (in tutti i sensi) è importante che avvenga prima possibile per non impattare sulla relazione col bambino e sulla relazione di coppia o con le famiglie allargate.

Prendersi cura delle madri è una priorità, per crescere un bambino ci vuole un villaggio intero, non lasciamo sole le neomadri.

Articolo correlato a “Emozioni in gravidanza“.
Autore: Elena Bertino, Psicoterapeuta.

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Cosa dice la Psicoterapeuta

CHIARA DEL GIUDICE

L’essere genitore ci pone in una situazione di estremo sbilanciamento verso il/la piccol* da accudire e il nostro cervello ci aiuta rendendoci più sensibili e pronti alle sue richieste.

Il fatto di essere naturalmente predisposti a questo non implica necessariamente che riusciamo a farlo sempre, in tutte le situazioni e nonostante tutto, ed inoltre non vuol dire che sia semplice.

Spesso mi capita di accogliere la sofferenza di genitori che si sentono inadeguati perché credono che ad un bravo genitore dovrebbe venirgli naturale (= facile) sostanzialmente tutto ciò che riguarda la cura de* piccol*.

Non è e non può essere così!

Genitori si diventa passo dopo passo, acquisendo poco per volta nuove competenze esattamente come i/le bimb* con però la fatica in più di doversi occupare anche di se stess*, ricercando giorno per giorno un’armonia tra i propri bisogni e quelli de* cucciol*.

E tutto questo può essere a volte estremamente faticoso!

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