COME HO PREPARATO LA MENTE AL MIO PARTO

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Non è fortuna, non è destino.
Tante cose dipendono da noi, abbiamo molti strumenti a nostra disposizione: sfruttiamoli per vivere al meglio la nostra vita.

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TE NE PARLA

MAM TO MAM

Esperienza di Donna

STESSA DONNA, DUE MAMME DIVERSE

Come iniziare non saprei, sono passate 3 settimane dal mio secondo parto eppure sembra ieri.
Questo parto, molto diverso dal primo. Come del resto la mia seconda gravidanza, il mio secondo post parto, il mio secondo bambino ed il mio essere nuovamente mamma.
Tutto diverso.

Se è vero che ogni esperienza di mamma è unica, qui lo posso confermare sulla mia esperienza personale. La stessa donna (io), mamma due volte: due mamme diverse. Questa gravidanza mi ha portata a prepararmi molto in vista del parto e post parto.
Durante la mia prima gravidanza avevo già seguito un corso di hypnobirthing da remoto e letto molto, ma in questo nuovo percorso ho sentito che non era ancora abbastanza, così ho approfondito le dinamiche della mia mente e la conoscenza di me stessa.

CORPO E MENTE

Ormai si sa! Non c’è benessere senza mente.
È il mio punto di vista: alimentazione e movimento sono alla base.
Donna incinta o donna non incinta.
Uomo o donna.
Adulto o bambino. 

E poi? La mente. Come preparare la mente con lo scopo di avere un’esperienza di parto positivo?
Sono partita dal corso di Barbara, che si chiama appunto: “parto positivo”.Mi sono stati forniti gli strumenti principali di conoscenza su quanto avviene durante un parto, sulle competenze della donna, su come calmare la nostra mente, su come si fanno scelte informate e consapevoli, su come accogliere un neonato nell’immediato post-parto.

La pratica mi era abbastanza chiara, ma questo concetto di “calmare la mente” non era ancora ben radicato dentro di me.
È già da diversi anni che pratico yoga, ma non avevo mai fatto meditazione e con l’esperienza del primo parto mi sono resa conto che quello fatto in precedenza non era abbastanza. Non ero sufficientemente preparata per arrivare ad un evento di tale portata e dire: “ok, adesso ho il pieno controllo e calmo la mente”. Così un pò per caso, ho sentito parlare Ilaria, l’ultima psicoterapeuta che è entrata nel team di True story Mam, di Training Autogeno (TA) e Ipnosi Preparto. 

L’Ipnosi Preparto si pratica in presenza, quindi non potevo farlo vivendo a Lussemburgo. Allora ho approfondito il Training Autogeno. Ilaria mi ha aiutata con 5 sedute di TA pre-parto. Il percorso è strutturato con una seduta a settimana che dura circa 30 mn.

Non sono riuscita a fare l’ultima seduta di MDR, dove si rivive un’esperienza passata, nel mio caso il primo parto, perché André è nato prima. 

CHE COS’È IL TRAINING AUTOGENO (TA)?

Provo a spiegarlo da allieva, anziché da tecnica.
È un percorso di respirazioni e visualizzazioni che ti aiutano ad entrare dentro di te, senza farti influenzare da agenti esterni. 

Si tratta di tecnica ed allenamento.

Così ho iniziato a farmi guidare da Ilaria una volta a settimana ed allenarmi tutti i giorni a respirare con gli occhi chiusi e guardandomi dentro, lasciando attraversare, passare, accettare quello che succedeva al mio interno.
Mentre praticavo non ho mai avuto la certezza che sarei riuscita ad utilizzarlo durante il travaglio. Sapevo, dalla mia esperienza precedente, con quale forza il travaglio ti prende, ti sbatte, ti succhia, ti cambia. Allo stesso tempo, traevo però un grande beneficio da quella pratica nella vita di tutti i giorni, e soprattutto per la gravidanza.

A dispetto di quello che pensavo, durante il travaglio ho utilizzato fino alla fine questa respirazione. 

I DUE PIU GRANDI VANTAGGI DEL PERCORSO FATTO

  • lasciavo passare dentro di me le onde senza irrigidirmi, senza oppormi a quello che il mio corpo stava subendo. Se le contrazioni esistono un motivo più grande del dolore esiste: cambiare il tuo corpo per permettere una nascita. Se noi ci opponiamo, ci irrigidiamo a questo cambiamento, il travaglio risulterà più lungo, più faticoso e più doloroso.
  • mi calmavo enormemente con la respirazione: dopo ogni onda ero come prima e non più stanca e più sofferente. In fase espulsiva ero in piena forza. Durante il primo parto, mi hanno dato una flebo “di non so bene cosa”, una volta che Dora è nata, perché ho iniziato a tremare dalla stanchezza. La respirazione del TA ti rimette in forza, ti rigenera, ti ridona l’equilibrio interno di cui hai bisogno.

Così è nato André.
In piena consapevolezza.

QUALCOSA IN PIU: LA CONNESSIONE CON IL PROPRIO CORPO

Preparandomi in questo modo, ho capito una cosa che non ritenevo in precedenza importante: prendersi cura di noi stesse e della vita che portiamo dentro è fondamentale durante la gravidanza. Dare le giuste priorità in base al momento che stiamo vivendo ha fatto la differenza. 

Durante l’ultimo mese: ho staccato.
Ho staccato da tutto quello che mi portava lontano dal mio scopo più grande in quel momento: vivere una gravidanza serena.

Tra di noi la chiamiamo: bolla.
La mia bolla è stata fatta di respirazioni, passeggiate, musica, libri, massaggi al perineo e le persone che contano. 

Una bellissima meditazione che mi ha fatto fare l’ostetrica che mi ha seguito riguardava la connessione con il proprio corpo che cambia. La cito perché mi è piaciuta davvero molto. Durante le respirazioni, Amelié (l’ostetrica), mi guidava a toccare il mio corpo, a sentire i cambiamenti, a notarli ed apprezzarli.
Ho trovato interessante questo approfondimento: non mi ero mai soffermata a toccarmi consapevolmente durante la gravidanza e notare ogni piccolo cambiamento. È stato un incontro profondo con la mia nuova me: la me dell’ottavo mese di André. Ho apprezzato così le mie gambe meno toniche, i miei fianchi più morbidi, il mio ventre rotondo ed il mio seno più abbondante. 

Che belle le curve di una donna in attesa.

Anche adesso tocco ancora questa pancia più piatta da 3 settimane, sempre più piatta, ma ancora rilassata divisa in due da una linea negra.
È soffice, e mi ricorda la maternità.
Il seno ancora più grande, un seno che da nutrimento, che sostiene una nuova vita.
Le spalle un po’ chiuse, perché sempre protese in avanti a proteggere e riscaldare un neonato.
Gli occhi segnati, ma pieni di emozioni.

Ecco la mamma che sono oggi, una mamma che si guarda, che si scopre, che si sofferma e si prende il tempo di cui ha bisogno.

P

Cosa dice la Psicoterapeuta

ILARIA MIRENGHI

Durante la gravidanza, dal primo momento in cui la donna scopre di essere incinta inizia per lei un percorso fatto di moltissime visite e di tanti, tanti esami. Alcune donne decidono di affrontare solo quelli assolutamente “necessari” ma si trovano comunque a fare i conti con diversi accertamenti e controlli. Questo può essere rassicurante da una parte ma può anche in una qualche misura porre la mamma in uno stato di ansia per la sua salute e per quella del suo bambino. Nella nostra cultura la salute mentale cede il passo a quella fisica e durante lo stato di gravidanza questo avviene ancora di più.
Ci si dimentica così che la mamma ha bisogno di trovare sollievo ed accoglimento per tutte quelle preoccupazioni e fragilità che vive con forte intensità in questo preciso momento.
Come professionista del benessere psicologico il mio impegno ed il mio lavoro si focalizza proprio sul rendere questo periodo dell’attesa e del parto il più sereno e tranquillo possibile. Aumentare la consapevolezza e la fiducia riguardo a quelli che sono gli strumenti utilizzabili dalla mamma giova al suo stato di benessere sia fisico che mentale.
La donna riappropriandosi della sua forza e della sua potenza attraverso le sue competenze (innate ed apprese) avrà una preparazione al parto più serena e libera possibile.
Tutto questo non sostituisce assolutamente quelle che possono essere delle buone abitudini che la donna ricerca o che porta avanti durante la gestazione. Una buona preparazione al parto può essere assolutamente il connubio perfetto di più strumenti atti a far vivere al meglio i mesi di gravidanza, del parto e dei primi momenti di vita con il bambino.
L’accompagnamento alla nascita è una delle applicazioni del Training autogeno, indirizzata soprattutto a condurre la futura mamma al travaglio con la massima tranquillità.
Questo strumento aiuta la mamma in attesa a vivere la propria esperienza con serenità poichè sia l’ansia che la paura legata al dolore fisico del parto possono essere contenute e decisamente ridimensionate.
Si può dunque considerarlo come una buona abitudine attraverso il quale con l’allenamento giornaliero di alcuni minuti la mamma si prende cura della sua salute fisica e psichica.
Il ridimensionamento del dolore e dei disturbi legati al periodo gestazionale trova un netto miglioramento grazie al rilassamento corporeo collegato alla pratica. Il dolore aumenta per diretta influenza della paura del dolore e questo può dare origine ad un complicato circolo vizioso rispetto al quale la futura mamma può perdere la sua capacità di controllo. Tutte le tecniche che apportano una tranquillità emotiva ed una maggiore coscienza di sé nonché un’aumentata capacità di rilassamento sono da considerarsi come positive.
A tal riguardo nel momento in cui si dovesse decidere di intraprendere una seconda gravidanza conseguente ad un primo parto descritto dalla donna come traumatico o negativo è buona norma poter effettuare una rielaborazione efficace dell’evento attraverso la tecnica EMDR. Tale tecnica aiuterà in modo considerevole la mamma a lasciarsi alle spalle il dolore e la paura l’esperienza passata potendo abbracciare in totale serenità l’arrivo del secondo nascituro. Non elimina il dolore legato al parto, ma insegna a gestirlo e a controllarlo. Tutte le tecniche tra cui il training autogeno, l’ipnosi preparto, l’EMDR sono strumenti che possono affiancare la donna nel suo percorso di gravidanza consapevole e serena. Se l’ansia e la paura sono controllabili, se la donna trova accoglimento per i suoi vissuti, se sentirà la sua forza e la sua capacità nel prendersi cura di sé e del suo bambino la gravidanza ed il parto non saranno più degli ostacoli o momenti da dimenticare e la sua esperienza prenderà la forma tanto desiderata.

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