DIRITTI E FACOLTÀ DEL PAPÀ LAVORATORE DIPENDENTE

gravidanza

La figura del padre lavoratore indipendente – diritti e facoltà
articolo dei 31/3/2021

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CONGEDO OBBLIGATORIO

Si tratta di un diritto autonomo e quindi aggiuntivo rispetto a quello della mamma. Ciascun papà ha diritto ad assentarsi dal posto di lavoro per un totale di 10 giorni entro il 5° mese di vita del bambino, anche in via non continuativa. In tal caso il padre lavoratore dipendente dovrà soltanto comunicare al proprio datore di lavoro la propria intenzione di fruire del congedo, senza necessità di informare direttamente l’INPS che ne verrà a conoscenza attraverso il flusso UniEmens. Per i giorni di astensione obbligatoria l’interessato avrà diritto alla retribuzione piena che verrà anticipata dal datore di lavoro in busta paga.

CONGEDO FACOLTATIVO

É prevista, inoltre, la possibilità per il padre lavoratore dipendente di poter fruire di 1 ulteriore giorno di congedo facoltativo in sostituzione della madre lavoratrice. Questo significa che, previo accordo, la mamma anticiperà di una giornata il termine finale del congedo di maternità.  

CONGEDO DI PATERNITÀ IN SOSTITUZIONE DELLA MADRE

Il papà ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla mamma, ma solo in determinati casi debitamente attestati:

  • morte o grave infermità della madre 
  • abbandono del figlio da parte della mamma
  • affidamento esclusivo del figlio al padre

Il congedo di paternità decorre dal giorno in cui si verifica uno degli eventi precedenti e coincide con il periodo di congedo di maternità non fruito dalla lavoratrice madre, indipendentemente dal fatto che la stessa sia lavoratrice o non lavoratrice.

Come per il congedo di maternità, il papà lavoratore in questo caso ha diritto a percepire un’indennità economica pari all’80% della retribuzione e sarà sua cura farne domanda direttamente all’INPS o per il tramite di un Patronato.

CONGEDO PARENTALE

Il congedo parentale non va confuso con il congedo di maternità/paternità in quanto si tratta di un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso a entrambi i genitori per potersi prendere cura del bambino nei suoi primi anni di vita. 

Il congedo parentale spetta esclusivamente ai papà lavoratori dipendenti entro i primi 12 anni di vita del figlio per un periodo complessivo tra i due genitori di 10 mesi. Questo arco temporale viene aumentato a 11 mesi se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi. Tale periodo complessivo può essere fruito dai genitori anche contemporaneamente. 

La particolarità e la comodità di tale congedo deriva dal fatto che dal 2012 è possibile fruire di tali permessi con modalità a ore la cui disciplina 

è determinata da ciascun CCNL di riferimento. 

È bene ricordare che il congedo parentale prevede un’indennità pari al 30% della retribuzione entro i primi 6 anni di vita del bambino, mentre tra i 6 e gli 8 anni i l’indennità viene riconosciuta soltanto se il reddito del genitore richiedente rientra entro determinati limiti. Nessuna indennità è invece prevista dagli 8 ai 12 anni di vita del bambino.

Anche per questo istituto la domanda deve essere presentata all’INPS telematicamente o per il tramite di un Patronato.

RIPOSI GIORNALIERI (ALLATTAMENTO)

In determinati casi i permessi per allattamento possono essere concessi anche al padre in alternativa alla mamma:

  • i figli sono affidati esclusivamente a lui;
  • la madre lavoratrice dipendente sceglie di non avvalersene;
  • la madre è deceduta o è gravemente inferma.
  • la madre non è una lavoratrice dipendente.

A questo riguardo l’INPS nel 2019 ha chiarito che nel caso in cui la madre sia lavoratrice autonoma, il papà lavoratore dipendente può fruire dei riposi in esame dalla nascita, a prescindere dalla fruizione dell’indennità di maternità della madre lavoratrice autonoma.

NB: in questo articolo facciamo riferimento esclusivamente alla disciplina generale e non alle misure legate all’emergenza Covid-19 per la quale sono previste ulteriori tutele temporanee e variabili in base al “colore” delle Regioni di appartenenza.

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Cosa dice la Prenatal Tutor®

BARBARA DURAND

Che dire… dovremmo gioire di questa nuova conquista… ben 10 giorni di congedo (facoltativo) per il  papà!

Come donna, madre, educatrice perinatale e femminista dico proprio che non sono sufficienti a nulla.

Non sono sufficienti a papà e bambino per instaurare adeguatamente il loro bonding (processo che richiede tempo e presenza fisica).

Non sono sufficienti alla madre per essere ‘protetta’  dalla depressione post parto con la presenza costante e amorevole delle attenzioni del partner.

Non sono sufficienti alla questione ‘parità di genere’ perché finché gli uomini non saranno OBBLIGATI ad avere lo stesso numero di giorni di congedo familiare ci sarà sempre un* futur* datore di lavoro che, in barba alle leggi, durante un colloquio di lavoro chiederà ad una donna: ha in programma di avere figli nel suo prossimo futuro?

Ancora una volta la cultura patriarcale del nostro paese ci mette in un brutto primato in Europa.

In Francia i papà hanno 28 giorni di congedo, in Spagna addirittura 16 settimane per arrivare in Svezia a 12 mesi ripartiti.

Oltretutto questo non fa che rafforzare l’idea che il lavoro di cura e gestione del bambino sia un compito  riservato alla madre, gravando sulle sue responsabilità e sul suo carico mentale e privando il padre di uno spazio di relazione non mediato che porta equilibrio in famiglia e permette al bambino di crescere con modelli più completi.

Mi è capitato spesso di sentire padri separati in lotta per vedere i figli, per il tempo a loro sottratto di cura e crescita nei risicati turni con la madre dei bambini.

Mi piacerebbe che i padri si battessero per  il loro diritto di presenza con i figli anche nel matrimonio (o convivenza) e che riconoscessero quel tempo come un tempo prezioso a cui non vorrebbero rinunciare mai.

Di questi uomini abbiamo bisogno, ed hanno bisogni i nostri figli per una nuova società più equa e più giusta.

Ogni professionista di True story Mam esprime il proprio punto di vista, ma la coppia mamma-bambino è unica. Mamme fate le giuste considerazioni, non siete mai inadeguate.

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