EPIDURALE SI, EPIDURALE NO?

gravidanza

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di epidurale! 

Infatti l’epidurale ormai la conosciamo tutti in quanto anestesia molto efficace durante il travaglio/parto e viene offerta alle donne nella maggioranza degli ospedali in Italia. Vediamo però di fare un po’ di chiarezza circa questa modalità di analgesia ormai ampiamente diffusa. 

epidurale

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CHE COS’È

L’epidurale è una procedura che viene effettuata in travaglio attivo e consiste nella somministrazione di farmaci a basse concentrazioni a livello dello spazio “epidurale” intervertebrale. Questi farmaci vengono somministrati da un medico anestesista previo inserimento di un tubicino morbido e sottile a livello dello spazio epidurale. Questo tubicino viene mantenuto per tutta la durata del travaglio e permette la somministrazione di ulteriori dosi di farmaco quando necessario. L’epidurale è considerata una tecnica sicura e permette un buon controllo del dolore pur mantenendo il movimento e la sensibilità degli arti inferiori. Infatti, con l’epidurale la donna riesce comunque ad avvertire le contrazioni uterine anche se il dolore è nettamente attenuato, e al tempo stesso riesce a muoversi liberamente e ad avvertire il premito durante la fase espulsiva. 

CONTROINDICAZIONI: RISCHI, COMPLICANZE ED EFFETTI COLLATERALI

Esistono alcune condizioni mediche per le quali la procedura è sconsigliata: di solito sono patologie pre-esistenti alla gravidanza piuttosto rare, oppure si tratta di qualche complicazione che avviene durante il parto. L’importante infatti è fare una visita anestesiologica prima del termine di gravidanza, in modo che il medico possa raccogliere la vostra anamnesi e possa aiutarvi nella vostra scelta. 

Complicanze, rischi ed effetti collaterali: 

La procedura in sé è piuttosto sicura ma come tutte le procedure mediche può presentare qualche rischio ad esempio: 

  • Allungamento dei tempi sia della fase dilatante del travaglio che della fase espulsiva 
  • Limitazione della mobilità degli arti inferiori più o meno significativa a seconda del tipo di farmaco utilizzato
  • Maggior incidenza di parti strumentali 
  • Dolore alla zona lombare o in sede di puntura (generalmente sono effetti passeggeri che scompaiono nel giro di qualche giorno) 
  • Cefalea per puntura accidentale della dura madre, che peggiora in posizione eretta. In questo caso una diagnosi precoce è importante per capire la terapia adeguata ma anche in questo caso con il trattamento adeguato si risolve in poco tempo. 
  • Le complicanze più severe quali meningite, trombosi cerebrale e danni neurologici permanenti sono estremamente rare. 

LE ALTERNATIVE

Non tutti sanno che ci sono dei metodi di contenimento del dolore altrettanto efficaci quali l’acqua calda, ma anche l’aromaterapia, massaggi, musica dolce, luce soffusa.

L’immersione in acqua calda è considerata altrettanto potente ed efficace ed è seconda solo all’epidurale. Inoltre è molto importante arrivare preparate alla fase del travaglio/parto, capire come poter affrontare e gestire il dolore, e cosa succede al nostro corpo. Anche il supporto emotivo in questo caso è fondamentale! Permette di gestire meglio alcune fasi più delicate del travaglio, per questo è importante avere una persona di fiducia che vi conosca, e che capisca le vostre esigenze soltanto guardandovi e cogliendo i segnali del vostro corpo, sia essa il vostro partner o una figura professionale come l’ostetrica o la doula.
Per questo è molto importante la continuità assistenziale da parte di una figura professionale: ad esempio iniziare il travaglio a casa con un’ostetrica vi permetterà di andare in ospedale al momento giusto e perché no, magari di fare l’epidurale a quel punto.

L’OMS sostiene infatti che è importante basare l’assistenza sul sostegno e l’accompagnamento, per migliorare la qualità della salute sia della madre che del bambino. Purtroppo questo percorso al momento in Italia è offerto solo privatamente. 

CONCLUSIONI

Non c’è purtroppo una risposta adeguata per tutti a questa domanda, ma è importante ribadire che la scelta è vostra, e che siete libere di scegliere in qualsiasi momento.

In generale sì, l’epidurale può essere di grande aiuto in alcune situazioni come l’uso dell’ossitocina o un parto strumentale, e ricordatevi che la percezione del dolore è molto soggettiva, ed è importante ascoltare ciò che vi dice il vostro corpo. In generale è fondamentale una buona preparazione in gravidanza mediante percorsi di accompagnamento alla nascita, per permettervi di scegliere consapevolmente, per capire che si possono provare altre strade oltre all’epidurale. 

P

Cosa dice la Psicoterapeuta

ILARIA MIRENGHI

Ogni donna può vivere il momento parto in modo unico e particolare spesso sentendosi influenzata da molteplici e possibili fattori che vanno ad alterare l’idea positiva dell’“Evento”.

Il dolore come più volte detto ha un’importante base fisica ma ha anche molte componenti sia emozionali sia cognitive, possiamo quindi desumere che per ogni esperienza dolorosa esista un dolore “reale” ed uno “percepito”. 

La donna che ha un’immagine negativa e paurosa di ciò che la aspetta con il parto, con ogni probabilità vivrà un dolore insopportabile. Ma se si pone con un atteggiamento di accettazione e non di paura, il dolore sarà vissuto e avvertito in modo diverso. 

Tanto più la donna avrà paura di quel dolore, tanto più il corpo reagirà a quel dolore. 

La paura crea una tensione muscolare e una reattività del sistema nervoso eccessive, che accrescono il dolore fisiologico del parto, rendendolo insopportabile. Il dolore così provato nutre e sostiene nuova paura, ed il circolo vizioso continua con una reazione a catena, rendendo negativa l’esperienza del parto.

Proprio per questo oltre alla possibilità di richiedere un’analgesia farmacologica la donna può pensare di ricorrere a vari strumenti di analgesia naturale ottimi per facilitare e sostenere il travaglio ed il parto. Tra questi strumenti l’ipnosi preparto e il training autogeno sono degli ottimi alleati per arrivare al momento della “nascita” avendo fiducia nelle proprie capacità e competenze. 

Si è osservato che livelli elevati di ansia e di paura durante la gravidanza sono in relazione con un aumento del livello di dolore durante il travaglio. Il TA e l’ipnosi vanno a lavorare proprio su questi fattori, attenuando considerevolmente la percezione del dolore.

La sensazione dolorifica è caratterizzata dall’alterazione di alcuni apparati che producono tensione muscolare, questi strumenti normalizzano e distendono il corpo pur non cancellando l’origine del dolore, ma aiutando il soggetto a percepirlo con molta meno intensità.

Inoltre, a questa componente sensoriale del dolore, si accompagna anche una componente affettiva; soprattutto paura e ansia sono, infatti, in grado di intensificare la percezione dolorifica.

Il TA e l’ipnosi grazie alla calma e alla tranquillità, aiutano a ridurre anche tali componenti, rendendo quindi più tollerabile la sensazione dolorifica.

L’ipnosi e l’autoipnosi danno la possibilità alla donna di visualizzarsi durante il parto, immaginandosi soddisfatte, calme e al sicuro. Questa esperienza entrerà a far parte dell’immaginario della mamma permettendole di sostituirle alle fantasie negative presenti.

Gli effetti diretti del TA si possono riassumere con una sensazione di calma tramite il rilassamento interiore, un più profondo e rapido recupero di energie , una buona autoregolazione delle funzioni corporee involontarie, il miglioramento della capacità di concentrazione, la diminuzione della percezione del dolore, la riflessione e autocontrollo attraverso l’ascolto del proprio corpo.

P

Cosa dice la Prenatal Tutor ®

BARBARA DURAND

Ogni donna ha diritto di scegliere sempre liberamente come partorire e cosa può essere utile. Non c’è un modo giusto ed uno sbagliato di fare un piano del parto, a patto che siano scelte consapevoli ed informate, è che si riceva  un adeguato Counselling sui rischi e sui benefici di ogni pratica.

Come ha ben spiegato l’ostetrica Susanna il dolore ha sempre anche una componente emotiva e soggettiva, su cui si può lavorare fin dall’inizio della gravidanza, ad esempio iniziando a chiamare il dolore diversamente, potenza ad esempio!

Immaginare il proprio travaglio potente non è già diverso?

Nei corsi di Hypnobirthing e Parto Positivo uno degli strumenti che utilizziamo per lavorare sulla percezione del dolore del travaglio e lavorare proprio sul linguaggio per mandare messaggi profondi alla nostra mente, e riscrivere quella narrazione di patimenti e miserie inflitti alla donna per volere di chissà quale maleficio!!

Un parto positivo è sempre possibile e dovrebbe essere normale, con o senza epidurale!

M

Cosa dice la Mam to Mam

Esperienza di Mamma

Primo parto: senza epidurale, secondo parto: non lo so.
So solo che ho il desiderio di non fare l’epidurale, ma non posso sapere se sarà una certezza.

Perchè questo è il mio desiderio?
Perchè so che sappiamo partorire e possiamo farlo senza che questo venga medicalizzato. Perchè so che il parto può essere percepito come potente invece che doloroso e perché so che senza epidurale ho la possibilità di sentire meglio il mio corpo e quindi ascoltarlo.

Perchè so che non può essere una certezza?
Il dolore è soggettivo ed ogni parto a sè, non mi pongo obiettivi inutili come fissarmi sul non fare o fare una cosa durante il parto, un momento così eccezionale ed unico che non può essere pianificato bensì solo preparato. Il mio obiettivo è invece quello di ascoltarmi, se durante il parto sentirò il bisogno di fare l’epidurale perchè penserò che possa aiutarmi, allora la farò. 

Ogni professionista di True story Mam esprime il proprio punto di vista, ma la coppia mamma-bambino è unica. Mamme fate le giuste considerazioni, non siete mai inadeguate.

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