IL DIABETE GESTAZIONALE: COS’È E COSA MANGIARE

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Come si può gestire l’alimentazione perché sia sempre equilibrata nonostante le limitazioni del diabete gestazionale?

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TE NE PARLA

GIORGIA BIANO

Dietista

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CHE COS’È?

Si intende per diabete mellito gestazionale (o GDM) un’intolleranza al glucosio di entità variabile che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e si risolve in genere non molto tempo dopo il parto. In alcuni casi, tuttavia, la malattia può essere antecedente alla gestazione, ma viene scoperta soltanto a seguito degli esami di routine tipici della gravidanza. In questo caso, difficilmente si risolverà dopo il parto.

Il GDM è la più frequente complicanza della gravidanza. Si presenta in una percentuale che va dal 2% al 14% a seconda degli studi. 

QUALI SONO LE COMPLICANZE PER DONNA, FETO E NEONATO?

IL GDM se non riconosciuto e trattato, può associarsi ad un’elevata morbilità della madre, del feto e del neonato. 

Se il diabete gestazionale non viene controllato, c’è il rischio di un’aumentata frequenza di complicazioni della gravidanza e del parto, come pre-eclampsia e distocia di spalla.

Può provocare una crescita superiore al normale nel feto (detta macrosomia fetale), inoltre predispone il bimbo a sviluppare diabete, sovrappeso ed obesità.

La diagnosi di diabete gestazionale è associata a un potenziale incremento negli interventi di monitoraggio e assistenziali in gravidanza e durante il parto.
Le donne con diabete gestazionale hanno un rischio aumentato di sviluppare un diabete tipo 2, in particolare nei primi 5 anni dopo il parto.

COME SI CONTROLLA?

Solitamente, nella maggior parte dei casi il diabete gestazionale viene controllato grazie ad alcuni importanti accorgimenti dietetici e da una particolare attenzione all’attività fisica.

Se dieta e attività fisica non sono sufficienti per controllare il diabete gestazionale, è necessario assumere insulina; questa condizione si verifica in una percentuale compresa fra il 10% e il 20% delle donne.

L’assistenza alla donna con diabete gestazionale dev’essere gestita da un team multidisciplinare (ginecologo, diabetologo, ostetrica, infermiere, dietista, pediatra, neonatologo, medico di medicina generale, psicologo/psicoterapeuta) che opera con un approccio integrato e coordinato, poiché in un contesto di collaborazione è possibile migliorare la qualità delle cure.

COSA MANGIARE?

Innanzitutto è doveroso sottolineare che l’intervento dietetico dovrà essere personalizzato in base alle esigenze nutrizionali, al BMI pregravidico e alle preferenze della donna. 

Per prima cosa la dieta deve prevedere un apporto calorico adeguato alle esigenze nutrizionali della futura mamma, ma anche studiato per controllare l’aumento di peso durante la gestazione. Seppur sia presente un’alterazione dei livelli glicemici, non è pensabile eliminare totalmente intere categorie di cibo, perchè altrimenti la dieta sarebbe fortemente sbilanciata. Anche in caso di obesità grave, l’utilizzo di diete drasticamente ipocaloriche è controindicato: non bisogna quindi ridurre l’apporto calorico a valori inferiori a 1500 kcal/die. Sarà fondamentale seguire una dieta appropriata per la gravidanza, che rispetti i fabbisogni di macro e micronutrienti come calcio, ferro e acido folico. Dieta non significa restrizione, ma regime alimentare corretto, sano ed equilibrato.

Avere una glicemia mediamente più alta del normale non significa abolire tutti i carboidrati, ma sceglierli nelle giuste porzioni e della giusta qualità. Occorre infatti ridurre al minimo il consumo di zuccheri semplici, dando invece preferenza ai carboidrati complessi .

Altri consigli importanti sono i seguenti:

    • Incrementare il consumo di fibra (verdure di stagione, cereali, farine e prodotti da forno integrali).
    • Evitare periodi di digiuno prolungato (non saltare mai i pasti) alternati a eccessi di cibo in preda alle voglie o alla fame
    • Consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura) sia a pranzo che cena, perché la presenza di proteine e grassi buoni, insieme ai carboidrati, riduce l’indice glicemico del pasto.
    • Suddividere adeguatamente la quota totale di carboidrati complessi nei tre pasti principali. Effettuare 2 spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, per gestire meglio la fame e le energie durante il giorno.
    • Ridurre il consumo di grassi in particolare i grassi saturi (burro, panna, creme, dolci, salse, salumi e insaccati, carni grasse, prodotti confezionati)
    • Prediligere cotture semplici, leggere e digeribili e modalità di cottura che non prevedano eccessi di olio o la frittura.

Spesso il diario alimentare diventa uno strumento d’aiuto molto utile alla valutazione dell’aderenza ai consigli nutrizionali e all’influenza dell’alimentazione sulla risposta glicemica.

P

Cosa dice la Personal Trainer

PAOLA SISTRO

Il diabete gestazionale durante la gravidanza va gestito da un team di professioniste che affiancano la futura mamma, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

È noto che fare attività fisica regolare e costante migliori l’indice glicemico e aiuti a tenere sotto controllo il peso corporeo.

L’American Diabetes Association e l’ACOG, consigliano alle donne che non abbiano controindicazioni mediche e/o ostetriche di iniziare o continuare un programma di esercizio fisico moderato, come parte del trattamento del diabete gestazionale.

Allenamenti di tipo aerobico e/o di forza, adatti all’epoca gestazionale, ad un’intensità media, che verrà misurata con una scala di valutazione di RPE (rate of perceived exertion), della durata di 35/40 minuti per 4 o 5 giorni a settimana, sono in grado di determinare nelle donne affette da diabete gestazionale una maggiore ricezione del glucosio e una maggiore sensibilità insulinica.

Gli orari degli allenamenti dovranno essere concordati con il dietologo, per capire quale sia il momento migliore della giornata per fare sport, tenendo in considerazione gli orari dei pasti.

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Cosa dice la Pediatra

MARTINA LUPARIA

Mantenere sotto controllo i valori glicemici è molto importante anche dal punto di vista del bambino in quanto il diabete gestazionale scompensato può portare a molteplici rischi sia per il feto che per il neonato. Un esempio è la possibilità di ipoglicemie anche marcate nelle prime 12-24 h di vita con la necessità di monitorare i livelli di glucosio nel sangue ed eventualmente intervenire con alimentazione precoce o addirittura infusione endovenosa di glucosio. I neonati che nascono da madri con GDM scompensato sono inoltre solitamente neonati molto grossi (l’insulina prodotta dal feto in risposta all’aumento del glucosio circolante nel sangue è un potente stimolatore della crescita durante la vita fetale), che incontrano più difficoltà a passare attraverso il canale del parto, e che possono presentare difficoltà respiratorie nei primi giorni di vita. 

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Cosa dice la Ginecologa

MARTINA PELLEGRINO

Da ginecologa aggiungerei tra i rischi e complicazioni del DMG mal controllato l’espletamento del parto <39 settimane (indicato per DMG trattato con insulina o mal controllato) e l’aumento del tasso di cesareo.

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Cosa dice la Mam to Mam

Esperienza di Mamma

Durante la prima gravidanza mi è stato diagnosticato il diabete gestazionale alla prima curva glicemica. Non avevo idea di cosa volesse dire. Sono quindi stata presa in carica dal centro diabetico del mio ospedale e sono iniziate le visite settimanali, la dieta per tenere bassa la glicemia e le rilevazioni tre volte al giorno. A me è stata data l’insulina, così sono anche iniziate le punture sulle cosce mattina e sera. I monitoraggi settimanali alla 32esima settimana. Una pancia gigantesca, un bimbo enorme e io ero anche toxo negativa, quindi non mi sono mai potuta permettere il “mangi per due”. È stato molto difficile ma tutto passa quando finalmente si partorisce. Ecco, non dimenticherò mai la sacher che mi portò l’amica di mia mamma in ospedale. La ricordo ancora adesso!

Del diabete gestazionale non se ne parla molto, però io posso dirvi che lascia qualche strascico nella mamma. Io ho avuto due gravidanze entrambe con diabete insulinodipendente, prendevo un numero consistente di unità nonostante fossi a dieta ferrea, ho perso 15 kg per il primo parto e 10 per il secondo. Facevo insulina mattina e sera. Dopo il primo parto ho scoperto di avere un epatopatia non gravissima. Durante la seconda gravidanza mi dissero che l’insulina non fa bene al fegato ed ecco che mi ritrovo dopo la seconda gravidanza ad avere un epatopatia leggermente più aggravata.Fare la curva glicemica fa schifo, ma serve davvero.

Ogni professionista di True story Mam esprime il proprio punto di vista, ma la coppia mamma-bambino è unica. Mamme fate le giuste considerazioni, non siete mai inadeguate.

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