LA MATERNITA’ ANTICIPATA COME E CHI PUO’ RICHIEDERLA

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La richiesta di Interdizione Anticipata dal Lavoro, senza aspettare l’inizio della maternità obbligatoria dal settimo mese di gravidanza.

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TE NE PARLA

PATRONATO – STUDIO BO.MAR

A CHI È DESTINATA LA MATERNITA’ ANTICIPATA?

L’interdizione anticipata – cd. maternità anticipata è prevista per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato.

IN QUALI CASI SI PUO’ RICHIEDERE LA MATERNITA’ ANTICIPATA?

A partire dal momento in cui viene scoperta la gravidanza, può essere presentata dalle donne in stato interessante, che svolgono mansioni particolarmente pesanti o rischiose per il benessere del bambino, ma anche quelle in cui vi sia una gravidanza a rischio o minacce di aborto, la richiesta di Interdizione Anticipata dal Lavoro (cd. Maternità Anticipata), senza aspettare l’inizio della maternità obbligatoria dal settimo mese di gravidanza.

A seconda della motivazione per cui si richiede la maternità anticipata la procedura da seguire può variare:

  • GRAVIDANZA A RISCHIO: la richiesta viene presentata direttamente dal Ginecologo, il quale rilascia un certificato medico dal quale risulti una situazione di salute particolarmente delicata; questo certificato va integrato con un certificato rilasciato direttamente dall’ASL (qualora il ginecologo sia un medico privato) che convalida la condizione.
    In questo caso la maternità decorre dalla data di rilascio del certificato dell’ASL.
  • MANSIONI PERICOLOSE PER LA GRAVIDANZA (la dipendente è addetta a lavori pericolosi, faticosi o insalubri): la richiesta viene presentata a seguito di una specifica visita effettuata dalla donna presso il Medico del Lavoro, il quale dopo aver verificato l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni, trasmetterà la richiesta all’Ispettorato del Lavoro che fornirà specifica convalida in merito. La maternità decorre dalla data di convalida del Provvedimento dell’ITL.

IN CHE MODO SI PUO’ RICHIEDERE LA MATERNITA’ ANTICIPATA?

Una volta in possesso di tutta la documentazione, unitamente ad un certificato di gravidanza, si può presentare presso INPS (in autonomia con lo Spid o attraverso i canali di Patronato) la domanda di Interdizione Anticipata che a seconda della situazione può durare fino all’inizio della maternità obbligatoria o solo per alcuni mesi (ATTENZIONE: il passaggio da anticipata a obbligatoria non è automatico, ma bisogna ripresentare la richiesta).

Il pagamento dell’Indennità è pari all’80% della retribuzione e viene anticipata per conto di INPS dal datore di lavoro, in busta paga. In alcuni casi, il datore di lavoro può integrare la retribuzione al 100% se previsto dal Contratto Nazionale.

CASO DI INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA

Qualora durante i primi mesi di gravidanza si dovesse verificare un evento di aborto spontaneo occorre informare INPS, attraverso un certificato medico telematico rilasciato dal medico SSN. 

Se l’interruzione avviene prima del termine dei 180 giorni di gravidanza, la lavoratrice non ha diritto all’indennità di maternità (dal momento dell’interruzione di gravidanza), ma a quella di malattia chiamata “malattia determinata da gravidanza”, per un massimo di 10 giorni, la quale viene esclusa dal calcolo del periodo di comporto (malattia da non superare nel corso dell’anno). 

Se invece l’interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza si verifica a decorrere dal 180° giorno (compreso) dall’inizio della gestazione, è da considerare parto, con conseguente riconoscimento del diritto al congedo di maternità per i 3 mesi successivi ed al conseguente trattamento economico previdenziale.

Ogni professionista di True story Mam esprime il proprio punto di vista, ma la coppia mamma-bambino è unica. Mamme fate le giuste considerazioni, non siete mai inadeguate.

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