MAMMA E PAPÀ VI SENTO GIÀ NELLA PANCIA!
Come e quando avviene lo sviluppo dei sensi in utero? Come interagisce il feto con la Mamma ed il Papà?
IL FETO PERCEPISCE GIÀ IN UTERO
Si è sempre saputo molto dello sviluppo anatomico dell’embrione e del feto. Solo negli ultimi anni invece maggior attenzione è stata posta al suo sviluppo percettivo. L’interesse di medici e ricercatori, così come lo sviluppo di nuove metodiche hanno permesso di approfondire lo sviluppo sensoriale del feto confermando ciò che si ipotizzava da molto tempo: il feto in utero percepisce attraverso i cinque sensi. E’ proprio nella pancia della mamma che i piccoli iniziano a fare le prime esperienze sensoriali che gli serviranno dalla nascita in poi e inizia ad instaurare la relazione con mamma e papà. Lo sviluppo dei sensi segue nel feto un ordine preciso: tatto, equilibrio, olfatto, gusto, udito e vista, e ogni sistema sensoriale è strettamente connesso e dipendente dagli altri.
IL TATTO
Il primo senso a svilupparsi è il tatto intorno alla 7° settimana di gestazione quando compaiono i primi recettori cutanei intorno alla bocca. Quattro settimane dopo saranno presenti anche sul viso, sulle mani e sui piedi. A circa 20 settimane sono presenti su tutto il corpo e anche sulle mucose. Attraverso il tatto il piccolo inizia a percepire sé stesso e i confini intorno a lui (l’utero). Il feto mette in atto movimenti esplorativi rispetto al proprio corpo, si tocca le manine, si succhia il pollice, tocca i piedini, ed esplora ciò che lo circonda, ad esempio “giocando” con il cordone ombelicale o toccando le pareti dell’utero con le diverse parti del proprio corpo. Il senso del tatto, partendo dalla conoscenza di sé stesso, porta poi alla nascita all’incontro con l’altro. Sappiamo bene infatti come il neonato ricerchi e necessiti del costante contatto corporeo con la mamma e con il papà; contatto e tocco che lo fa sentire al sicuro, protetto e accolto. Il tatto sarà poi il principale senso con cui il bambino inizierà ad esplorare il mondo intorno a sé, toccando ciò che lo circonda, pasticciando, esplorando.
LE VIE NERVOSE
Contemporaneamente allo sviluppo dei recettori tattili, maturano le vie nervose, che completeranno il loro sviluppo intorno alla trentesima settimana. Queste consentono al feto di elaborare le esperienze sensoriali ed integrarle. Per quanto riguarda il tatto ad esempio, lo sviluppo delle vie nervose consente al feto di elaborare le informazioni tattili e iniziare a costruire l’immagine mentale del proprio schema corporeo. Con lo sviluppo nervoso il feto percepisce man mano sensazioni sempre meno confuse, e queste contribuiscono allo sviluppo del sistema. Le esperienze sensoriali che il feto vive portano il sistema nervoso a svilupparsi e modificarsi.
IL SISTEMA VESTIBOLARE
Verso l’8°-9° settimana inizia a svilupparsi il sistema vestibolare, ovvero il senso che si trova nell’orecchio interno e che permette di sapere in che posizione ci troviamo anche ad occhi chiusi e di mantenere l’equilibrio. La maturazione di questo sistema continua circa fino al sesto mese. In utero questo sistema regola le vibrazioni che si propagano nel liquido amniotico e anche le fasi di riposo e movimento del feto. Spesso infatti il feto si muove quando la mamma è a riposo e riposa quando la mamma è in movimento. Già in utero questo sistema consente di sapere in che posizione si trova il nostro corpo e alla nascita sarà strettamente connesso al sistema visivo.
GUSTO E OLFATTO
I primi recettori olfattivi iniziano a formarsi verso la 9° settimana, quando si formano anche i nervi e i bulbi olfattivi. Alla 12° settimana iniziano a formarsi le papille gustative sulla lingua e si svilupperanno fino alla nascita. Il bambino, immerso nel liquido amniotico, inizia a fare le prime esperienze gustative e olfattive; esperimenti sugli animali hanno dimostrato come l’alimentazione materna e l’emissione delle urine del feto, influiscono sulla composizione chimica del liquido amniotico e ne determinano variazioni di gusto e odore. Verso la 18° settimana hanno inizio i movimenti di suzione e deglutizione e il feto ingerisce e inala liquido amniotico. Le esperienze gustative e olfattive sono strettamente connesse tra di loro e sono di fondamentale importanza alla nascita poichè tramite questi sensi il bambino riconosce subito l’odore e il gusto del latte materno e l’odore della mamma. Il bambino ha bisogno di questo non solo per alimentarsi ma anche per riconoscere colei che lo nutre e per rassicurarsi nel nuovo e sconosciuto ambiente in cui viene proiettato alla nascita.
L’UDITO
Gli organi uditivi iniziano a svilupparsi dall’8° settimana e si completano intorno all’8° mese. E’ dimostrato però che già dalla 27° settimana di gestazione il feto reagisce agli stimoli uditivi (aumentando la frequenza cardiaca o i movimenti in utero). Il feto percepisce vari rumori nella pancia: una sorta di rumore di fondo costante, i rumori provenienti dal corpo della mamma (battito cardiaco e rumori digestivi) e i suoni provenienti dall’ambiente in cui la madre si trova (musica, voci, rumori..). Il feto percepisce la voce della mamma e del papà, identifica il ritmo e l’intonazione, percepisce la carica affettiva. Dopo la nascita il bambino sarà rassicurato dalle voci che già conosce.
LA VISTA
L’ultimo senso che si sviluppa è la vista ed è il meno stimolato durante i 9 mesi di gestazione. La struttura anatomica dell’occhio inizi a svilupparsi a partire dalla 7° settimana ma il feto aprirà gli occhi solo verso la 26°. L’utero è un ambiente soffuso, poco luminoso e in più la vista non interviene, durante la gravidanza, nella relazione madre/padre-bambino, cosa che invece diverrà parte integrante della relazione dopo la nascita. E’ comunque chiaro che il feto reagisce agli stimoli luminosi già in utero (se si indirizza un fascio di luce forte sulla pancia reagisce con sobbalzi o movimenti), ma non compie vere e proprie esperienze visive.
GLI STIMOLI E LA RELAZIONE CON MAMMA E PAPÀ
A partire dalla 9° settimana di gestazione il feto è un essere che percepisce, attraverso i sensi, gli stimoli che arrivano dall’interno e dall’esterno e gradualmente nel corso della gravidanza li elabora e integra. La qualità degli stimoli che forniamo già durante la gravidanza al nostro bambino è fondamentale per il suo sviluppo motorio, cognitivo e relazionale. Mamma e papà il vostro bambino nella pancia vi percepisce, vi sente, odora e gusta, è sensibile alle variazioni luminose, ai vostri movimenti, alle vostre carezze. Ricordatevi quindi che la relazione con il vostro bambino inizia a costruirsi già da inizio gravidanza e non da quando lo metterete al mondo. Potete già nei 9 mesi fornire al vostro piccolo esperienze sensoriali significative che contribuiranno al suo sviluppo e alla relazione con voi.
Abbiate cura di voi e del vostro corpo, prendetevi anche solo piccoli momenti di tranquillità con il papà per accudire la vostra pancia. Accarezzatela, parlate al vostro bimbo in modo che impari a riconoscere anche la voce del papà; provate a rilassarvi ascoltando una musica che vi piace e provate a percepire come cambiano i movimenti del vostro bambino. Ascoltatelo, lui o lei comunicano con voi, senza parole ma con modalità diverse che siete però in grado di comprendere. Provate ad ascoltare se qualche rumore lo infastidisce, se si agita in situazioni particolari e se è sereno in altre. Mettetevi in ascolto con tutto il vostro essere e iniziate il meraviglioso viaggio di conoscenza del vostro bambino.
Quando si inizia a preparare “un parto positivo”? Quando si inizia a lavorare sulla relazione con un bambino in utero!
Essere consapevoli del fatto che il nostro bambino in utero è già dotato di sensi, e non solo, ma anche di una certa capacità di memoria e di apprendimento, ci permette di poter iniziare a relazionarci con lui considerandolo un essere vivente dotato di pensieri ed emozioni proprie.
Sta proprio nella capacità del genitore di fare “mind mindness” cioè attribuire al bambino stati mentali un requisito fondamentale dell’attaccamento prenatale.
E cosa c’entra tutto questo con il parto?
Il parto positivo vede la donna fiduciosa nelle sue capacità e nel suo corpo, ed anche fiduciosa delle competenze e della collaborazione del suo bambino. Questo rapporto di fiducia e collaborazione non si “prepara” in un corso preparto, ma lo si nutre e lo si fa crescere ogni giorno dell’attesa, che sarà quindi un“ri-conoscersi”!
Questa relazione, come ogni altra relazione a cui teniamo, va nutrita.
Dal punto di vista relazionale è importante ricordare come il corpo sia il primo mezzo attraverso il quale entriamo in contatto con il mondo che ci circonda. Abbiamo imparato a “vivere” attraverso la pancia della mamma. Il ventre materno è stata la prima base sicura per il bambino. Mamme e papà abbiate cura della Vostra pancia!
Le sensazioni corporee, di primo contatto, con mamma e papà, consentono al bambino di creare una primissima connessione con le proprie e principali figure di riferimento.
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