PERCHÉ PORTARE UN BAMBINO DALL’OSTEOPATA?
Prevenzione e terapia osteopatica pediatrica
Portare il neonato dall’osteopata, già dopo pochi giorni dalla nascita è un metodo valido per agire in modo preventivo sulle eventuali disfunzioni del bambino.
A livello strutturale bisogna avere in mente le diverse tappe della vita del bambino in cui il corpo modifica il suo assetto e che sono il passaggio supino/prono a seduto, da seduto a in piedi.
LE VARIE TAPPE
I trattamenti osteopatici conviene farli seguendo le tappe di crescita più importanti della vita del bambino dalla nascita fino ai 12 mesi.
In questo importante lasso di tempo avvengono dei cambiamenti corporei e posturali che è bene mantenere sempre in armonia per evitare che vengano a svilupparsi tensioni che fan si che il corpo prediliga nello sviluppo più un lato rispetto ad un altro.
NASCITA
In questa tappa che è la più importante il compito dell’osteopata è quello di andare a controllare ogni segmento del corpo, sia articolare che muscolare. Nello specifico si controlla che:
- il cranio sia perfettamente simmetrico, che non abbia bozze da un lato e appiattimento dall’altro lato;
- le orecchie che siano entrambe aperte allo stesso modo;
- la lingua che sia libera e che non sia bloccata dal frenulo corto;
- il palato;
- il collo che non abbia ipertrofie o preferenze nel rimanere rivolto da un lato piuttosto che dall’altro;
- le clavicole che non siano rotte (non è raro durante il parto che una clavicola subisca frattura);
- le anche che siano simmetriche e che abbiano un buon range di movimento,
- le ginocchia che non abbiamo strabismi rotulei,
- i piedi che non ci siano dita sovra o sotto esposte e che non ci sia uno dei due che prevale in intrarotazione (dato che dentro la pancia della mamma, per via
- del fatto che il bambino tiene un piedino accavallato all’altro, quello che si trova sotto può avere il vizio a stare più comodo in intrarotazione);
- tutte le vertebre dell’osso sacro e del coccige;
- in ultimo si fa la valutazione addominale per comprendere la rigidità o elasticità di stomaco e intestino.
Infatti non bisogna dimenticarsi che il reflusso, la stitichezza e l’insonnia sono le tre grandi categorie organiche di cui si può soffrire.
STARE SEDUTI
In questa seduta l’osteopata riceverà in visita il neonato nel periodo in cui si dovrebbe riuscire a stare seduti, intorno al 6 mese abbondante.
In questa seduta si controlla che tutto il lavoro svolto precedentemente sia stato mantenuto e che non ci siano nuove asimmetrie e che i muscoli della colonna siano abbastanza tonici in modo tale da reggere la schiena senza farla precipitare giù.
STRISCIARE E GATTONAMENTO
La seduta osteopatica si trasferisce in palestra dove l’osteopata visita il bambino da lontano, lasciandolo libero di muoversi in un ambiente nuovo. L’obiettivo è osservare come gattona. Ci sono più gattonamenti e sono tanti i vizi che possono venire a crearsi, come ad esempio trascinare una gamba, o tenere un ginocchio sempre piegato e l’altro teso oppure gattonare solo con i piedi e non con le ginocchia.
È molto importante fare l’analisi del gattonamento e appuntarsi se parte con il destro o con il sinistro e si arresta sedendosi sul destro o sul sinistro per verificare quali siano le dominanze delle catene muscolari.
Qualora si fossero evidenziati degli errori di gattonamento l’osteopata pediatrico potrà correggerli perché un buon gattonamento è sinonimo di bella colonna vertebrale. Un gattonamento non fisiologico che porta il bimbo ad avanzare con un piedino che rimane sempre davanti in appoggio, può creare un’ asimmetria di bacino la quale se non si corregge osteopaticamente può dare un deficit di appoggio plantare: infatti si evidenzia sul podoscopio una differenza di arco plantare tra i due piedini.
I PRIMI APPOGGI
Grazie all’ausilio del podoscopio l’osteopata può verificare se l’impronta del piede è simmetrica o se ci sono dominanze di tensioni muscoli che tendono alla caduta della volta plantare o no. Nei primi appoggi ci troviamo circa a 11-12 mesi e in questo periodo il problema più comune è che uno dei due piedi vada verso l’interno. Questo vizio se non corretto predispone a intrarotazione di ginocchio, che porta alla torsione di anca e che quindi predispone ad avere una schiena non armonica. La correzione si esegue con l’aiuto di tape (benda elastica che stabilizza la posizione nel punto in cui viene posizionata) che vanno tenuti per un mese la cui elasticità porta il piede in fisiologia e unito al trattamento osteopatiche riporta in asse l’angolo del piede.
I primi trattamenti osteopatici pediatrici conviene farli entro il primo anno di vita per evitare di essere in ritardo nel controllo muscolo scheletrico del bambino.
L’osteopatia allerta su situazioni per fortuna non patologiche, quindi su situazioni disfunzionali, cioè in grado di modificarsi e rimettersi in asse.
Assolutamente è importante seguire lo sviluppo del bimbo.
Bisogna però ricordare, specialmente nei primissimi mesi di vita, che mamma e bimbo sono strettamente collegati, non solo per l’allattamento che crea una connessione ancora più stretta, ma soprattutto per l’unione avuta nei 9 mesi di gravidanza in cui tutto ciò che può colpire la mamma, arriva anche al figlio. Se consideriamo il quotidiano le ore passate in braccio alla mamma sono comunque di più rispetto a quelle del papà. Ecco allora che diventa altrettanto importante considerare il trattamento anche della mamma! Ogni stress del quotidiano che la mamma può vivere dovuto anche al cambiamento di vita, finisce inevitabilmente sul loro bimbo. Problematiche come reflusso, colichette, disturbi della sfera digestiva o anche del sonno possono anche derivare dal mondo esterno.
Sarà inoltre compito doveroso dell’osteopata indagare rispetto alla nascita del piccolo per comprendere possibili scompensi futuri, quindi durata del travaglio, se è nato per parto naturale o cesareo, ossitocina o no, podalico o cefalico, ecc…
Ognuna di queste condizioni può portare a futuri sviluppi corporei, che grazie all’osteopata, possono essere modificati e neutralizzati.
Per quanto riguarda le posture si vedono spesso bimbi di pochi mesi a cavalcioni sulle ginocchia dei nonni, fatti saltellare o rimbalzare… è importante evitare queste condizioni: la formazione del tetto acetabolare e della testa del femore NON apprezzano!
I bimbi inoltre nascono con un atteggiamento in stato flessorio, cioè tutto chiuso, già nella culla i genitori possono aiutare lo sviluppo distensivo del loro bimbo giocandoci insieme.
Il fattore del gattonamento è una fase ampiamente discussa da molti specialisti, alcuni bimbi la saltano cercando di alzarsi subito: non vanno rimproverati, ma sempre giocandoci insieme sarebbe opportuno mostrargli come stare anche per terra. Non solo il gattonamento è importante per vedere gli sviluppi corporei ma è un metodo strategico anche per aiutare lo sviluppo muscolare della struttura del core, utile in futuro per una buona costruzione dorso-lombare.
Per quanto riguarda gli appoggi è importante anche la stimolazione del piedino attraverso superfici diverse, per aiutare la parte neurologica plantare a crearsi da solo degli schemi di modificazione.
ATTENZIONE ai bimbi nati pre-termine. Spesso si considerano le tappe uguali ai bimbi nati a termine, ma hanno pur sempre 1-2 mesi in meno di sviluppo!!
Cosa dice la MAM to MAM
Esperienza di Mamma
Subito dopo la nascita ho portato il mio bimbo dall’osteopata per un check generale, le volte successive sono state per un problema di stitichezza che dopo un trattamento ha sbloccato il mio piccolo senza l’uso di stimolanti, e per il controllo pre gattonamento.
Ho imparato su di me che il controllo dall’osteopata è un’importantissima forma di prevenzione, e per questo penso sia importantissimo nelle fasi di crescita dei bambini.