QUANDO FARE LA PRIMA VISITA DAL DENTISTA PEDIATRICO?

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Perchè devi portare tuo figlio dal dentista anche se non ha problemi evidenti? Cosa dicono le linee guida in relazione alla prima visita dal dentista pediatrico?

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TE NE PARLA

GIULIA MASSANO

Dentista

COSA DICONO LE LINEE GUIDA?

Le linee guida nazionali pubblicate sul sito del Ministero della Salute raccomandano la prima visita odontoiatrica intorno ai 18/24 mesi di vita anche in assenza di evidenti problemi ai denti del bambino.

Le linee guida americane invece raccomandano la prima visita già allo spuntare del primo dente da latte.

Secondo studi epidemiologici circa un quarto dei bambini arriva in uno studio dentistico per la prima volta in seguito a un trauma, a una caduta o a un incidente domestico (Lam, 2016) ed è stato dimostrato che questa fetta di pazienti tenderà ad associare lo studio dentistico al trauma subito. 

È bene quindi giocare d’anticipo per evitare che questo accada.

PERCHÉ ANDARE DAL DENTISTA PEDIATRICO?

Nella maggior parte dei casi a due anni di vita, all’occhio del genitore non vi sono evidenti problematiche ai denti, che in realtà non sono ancora del tutto completamente erotti come vi abbiamo spiegato nell’articolo “Come alleviare il dolore quando spuntano i denti da latte“.
Per tale motivo il genitore non sente il bisogno di portare in visita il figlio.

È bene però sottolineare l’importanza della prevenzione e dell’istruzione alle manovre di igiene orale domiciliare per prevenire ed evitare problematiche future o comunque intercettarle nelle fasi iniziali.

IN CHE COSA CONSISTE LA VISITA?

La prima visita odontoiatrica è solitamente affrontata dal pedodontista, il dentista specialista dell’età infantile, e consiste in un primo approccio conoscitivo della storia clinica e medica del piccolo paziente (studio dell’anamnesi) seguito dall’ esame obiettivo in cui si valuta la crescita delle ossa mascellari, lo stato eruttivo dentale, l’eventuale presenza di patologie relative al dente e alle mucose.

Inoltre il pedodontista valuta la capacità di deglutizione del bambino che influenza la crescita delle ossa mascellari. 

É compito del dentista motivare ed istruire i genitori a una corretta abitudine di igiene orale del figlio. Come già scritto nell’articolo “Rapidi consigli di igiene orale per i primi anni di vita” le manovre di igiene sono demandate al genitore fino ai due anni di età circa. Poi dai due anni e mezzo il figlio potrà iniziare a prendere confidenza con lo spazzolino imitando i genitori che dovranno concludere l’atto di pulizia. Con la crescita il figlio dovrà pian piano essere responsabilizzato e reso autonomo.   

SI POSSONO ESEGUIRE LE RADIOGRAFIE SUI BAMBINI?

Dalle linee guida nazionali sulla diagnostica radiografica in odontoiatria pediatrica le radiografie endorali (quelle mirate su uno o pochi denti per intenderci) non sono nè sconsigliate nè poco raccomandabili ma devono essere effettuate solo quando sia utile alla salute del paziente e quando possa fornire informazioni aggiuntive utili al trattamento terapeutico.

Ad esempio, in caso di indagine di lesione cariosa, le radiografie endorali sono la scelta di supporto all’esame obiettivo clinico. 

Nel paziente ortodontico invece, l’esame radiografico consiste, in genere, in una radiografia panoramica o ortopantomografia (OPT), ed in una teleradiografia in latero-lateralis del cranio, integrata, eventualmente, da esami più specifici nei casi più complessi.

COME POSSO TROVARE IL DENTISTA PEDIATRICO PIU VICINO A CASA MIA?

È importante scegliere per i vostri figli un bravo specialista perché possa prendersi cura al meglio della loro salute orale sin dai primi anni di vita.

Per cercare un dentista pediatrico vicino a casa ecco qui l’elenco di iscritti al SIOI (Società Italiana di Odontoiatria Infantile): clicca qui

Per capire se vi state affidando a un bravo professionista controllate:

  • che il dentista sia in primis iscritto all’albo dei medici accertandovi di avere il suo corretto nome e cognome (trovate l’elenco iscritti sul sito ufficiale https://portale.fnomceo.it/cerca-prof/), che sia specializzato o abbia partecipato a dei corsi inerenti all’ odontoiatria infantile e che si aggiorni in continuazione
  • che i servizi offerti dallo studio siano mirati a migliorare l’esperienza di vostro figlio: dalla sedazione cosciente, al laser e all’ozono 
  • che punti tanto sulla prevenzione, sulle sedute di igiene professionale e sulle visite di controllo periodiche: controllando vostro figlio almeno un paio di volte all’anno è più facile che problematiche complesse vengano intercettate nella loro fase iniziale e di più facile gestione
  • che vi offra una garanzia sui lavori effettuati: è molto comune nei piccoli pazienti  dover ritrattare un elemento già curato anche nel breve periodo e un bravo professionista deve garantire il rifacimento del lavoro senza chiedere un ulteriore rimborso.
O

Cosa dice l’Osteopata

VERONICA LUMETTA

L’interno della bocca è di interesse del dentista quanto di immenso interesse osteopatico. Per fortuna una delle valutazioni che facciamo noi sin dai primissimi giorni di vita è proprio la valutazione della bocca dei neonati. In questo modo andiamo a valutare

– lo status del palato (di interesse fondamentale dunque è non sbagliare nè tipo di ciuccio, nè tempistiche di utilizzo) vale a dire che un palato si deforma in base alle abitudini dei primi mesi e anni di vita. Un bimbo che si ciuccia il dito potrebbe spingere il polpastrello verso L alto così da ogivalizzare il palato. La correzione si fa poi andando dal dentista ma la prevenzione si fa dall’osteopata che spiega e tratta l’importanza di avere un palato con una arcata ampia.

La deglutizione.
Da piccolini la deglutizione va di pari passo con la suzione. Vale a dire che posso rendermi conto che il mio bimbo sbava tantissimo anche quando non stanno crescendo i dentini. Questo significa che ha una capacità deglutitiva scarsa e compito dell’osteopata è accorgersene e valutare il miglior modo per attivare una deglutizione regolare con L aiuto ad esempio di stimolatori della suzione.

La masticazione non avviene solo quando i denti sono fuoriusciti ma avviene fin dai primi tentativi di svezzamento. Anche se non sono presenti denti, le gengive hanno capacità masticatoria ed è importante attivarla. Mai pensare che dato che il bimbo non ha ancora i dentini gli proponiamo sempre e solo pappette. 

La respirazione influenza tantissimo lo status della bocca. Il benessere delle nostre arcate dentali e del nostro palato dipende da come respiriamo. Se un bimbo respira di bocca, capiamo come mai (è la posizione che lo fa respirare così? Russa? Ha le adenoidi grosse? Ha tonsille ipertrofiche?)

La fonazione.
Sapere mettere insieme le prime parole dipende dalla padronanza di sapere gestire la lingua All interno della bocca. Un ritardo importante sul linguaggio, o alcune lettere dette non correttamente potrebbe essere L’espressione di un mal posizionamento linguale e dunque la prevenzione osteopatica e logopedia agisce anche sullo sviluppo della bocca

Se tutto viene gestito bene fin dalla nascita anche il dentista avrà il lavoro più facilitato.
Se il bambino si presenta a 5 anni avendo ciucciato il pollice, con una respirazione buccale e con una deglutizione atipica il lavoro del dentista ha un impegno decisamente più grande.

Facciamo prevenzione, diventiamo degli osservatori dei nostri bambini. 

M

Cosa dice la Mam to Mam

Esperienza di Mamma

Il mio bambino ha avuto un ritardo nella nascita dei dentini da latte. Il primo è uscito a 12 mesi ed era molto storto.

Mi sono venuti dei dubbi perché di solito i dentini irrompono le gengive a coppie di due. Invece questo dentino è stato solo per un mese. Poi da lì in avanti sono nati gli altri a coppie di due. L’ho portato subito dal pedodontista il quale mi ha detto che trattasi di dente sovrannumerario. Ovvero tutti i bimbi hanno 20 denti da latte e quello è il 21esimo nato per primo. 

La panoramica me l’hanno sconsigliata, ma mi hanno detto di tenere monitorata la situazione che a 5-6 anni l’avremmo fatta. A volte un dente soprannumerario nasconde una radice e quindi vi è l’insorgenza di un dente sovrannumerario definitivo. A volte invece non ha la radice e quando cade lascia il suo spazio. Però le arcate dei suoi denti non hanno mai coinciso dunque nel suo caso i controlli devono essere più frequenti in modo da intercettare appena possibile la situazione e risolverla quanto prima.

Ogni professionista di True story Mam esprime il proprio punto di vista, ma la coppia mamma-bambino è unica. Mamme fate le giuste considerazioni, non siete mai inadeguate.

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