SOSTEGNO E ALLATTAMENTO
A chi rivolgersi, quando e perchè.
L’importanza del sostegno
L’importanza del sostegno
Il tema dell’allattamento viene introdotto già nei corsi pre parto, ma la domanda che si pone ogni futura mamma alla prima gravidanza è: “Perché mi parli dell’allattamento quando prima devo affrontare un parto?”. La risposta arriverà nel post parto, nella maggioranza dei casi quando si arriva a casa e si devono affrontare le ‘problematiche’ legate all’allattamento: non si attacca bene, fa male, ragadi, ingorghi…
Con questo articolo vorremmo preparare le mamme a chiedere sostegno in tempo.
L’ALLATTAMENTO
Ciao sono Nadia, mamma di Alessandro e Altea e – dal 2020 – anche mamma alla pari.
Con la gravidanza, la nascita e l’allattamento di entrambi i miei bimbi ho capito quanto sia importante rileggere il parto non come “l’ultima grande prova della gravidanza” ma come un vero e proprio momento di passaggio e crescita della propria femminilità e maternità, per affacciarsi a un percorso così speciale e gratificante come l’allattamento.
Diciamo quindi che la nascita è il punto di partenza dell’allattamento.
Di allattamento se ne parla ancora poco in gravidanza – forse perchè c’è già molto di cui parlare quando si affrontano i vari trimestri e la preparazione alla nascita – ma credo sia importante già in gravidanza iniziare a chiedersi e ascoltare i propri desideri riguardo l’allattamento e iniziare a cercare i professionisti più adatti a supportarci nelle nostre scelte.
Proviamo quindi, con la stesura del piano del parto, a pensare anche ai desideri riguardo l’allattamento:
- Vorrei allattare?
- Come vorrei allattare: esclusivo al seno?
- Come sarà la mia nuova routine: avrò l’aiuto dei nonni o del compagno?
- Se è previsto, quando è previsto il rientro a lavoro?
- Come immagino il momento dell’allattamento?
- In famiglia ho qualcuno che ha già allattato?Ho già visto donne allattare, ho già sentito le loro storie?
- Quanto conosco dell’allattamento?
Provando a rispondere a queste domande possiamo individuare i nostri desideri e il professionista più adatto per seguirci e permetterci di soddisfarli.
Cerchiamo sempre qualcuno con cui condividiamo l’approccio e gli obiettivi, qualcuno con cui ci troviamo in sintonia e che ci aiuta nel nostro empowerment come donne e madri.
CHI PUO’ SOSTENERE L’ALLATTAMENTO
Ecco alcune figure che possono sostenere il nostro allattamento:
- IBCL – Consulente Professionale in Allattamento Materno – hanno una formazione specifica sull’alllattamento con studi e esame internazionale per la qualifica. Sono fiugre che devono continuamente aggiornarsi e ricertificarsi ogni cinque anni;
- Le Consulenti volontarie de La Leche League – associazione di volontariato per il sostegno delle mamme che desiderano allattare – sono mamme che hanno allattato e che hanno fatto una formazione specifica sull’argomento;
- Ostetriche – formate sull’allattamento che lavorino in sinergia con altre figure professionali;
- Mamme alla pari – peer counselor, figura di supporto volontario che supporta la famiglia nella gestione di allattamento e accudimento, sono mamme che si sono formate per poter sostenere le altre mamme nell’allattamento fisiologico;
- Associazioni di supporto e gruppi di sostegno – ormai sono ampiamente diffusi anche gli incontri online per arrivare a più mamme possibili
- Consultori e ospedali che abbiano attivi progetti di supporto all’allattamento e la possibilità di assistenza a domicilio
Avere una “mappatura” di queste figure e luoghi già in gravidanza ci farà avere maggiore consapevolezza, iniziare a familiarizzare con alcune tematiche dell’allattamento ed essere pronte a rivolgerci a loro nel post parto.
Personalmente, come Mamma alla pari, credo molto nella forza del supporto tra mamme confrontandosi sempre con letture e articoli redatti da professionisti.
I social e il web sono sempre di più un luogo dove reperire informazioni e trovare confronto, verifichiamo sempre l’autorevolezza delle fonti.
Consiglio la lettura di:
- Uppa – rivista cartacea a cura di pediatri e specialisti dove leggere numerosi articoli sull’allattamento
- Il Libro ‘Un dono per tutta la vita’ – leggi recensione –
- L’arte dell’allattamento moderno
QUANDO CHIEDERE AIUTO
Chiedere aiuto può sembrare difficile: si ha paura di dimostrare incapacità o fallimento, invece chiedere aiuto è una vera risorsa da sfruttare. Quando chiediamo aiuto permettiamo a noi stesse di evolvere e ai professionisti di aiutarci.Chiediamo e cerchiamo aiuto subito, sia in caso di dubbi che difficoltà.
Ad es.
- Voglio allattare ma non ho ricevuto abbastanza informazioni
- Vorrei allattare ma mi sento confusa dalle informazioni ricevute
- Vorrei allattare ma non so come organizzarmi nella routine e nei ritmi
- Vorrei allattare ma tutti mi danno consigli non richiesti e non so cosa è giusto e cosa no
- Ho dolore o fastidi quando allatto
- Non trovo la posizione più comoda per me
- Il bambino non bagna abbastanza pannolini
- Il bambino cresce poco
Invertiamo la sensazione che allattare sia un sfida o una fortuna: l’allattamento è la norma biologica che permette la sopravvivenza della specie da millenni…se ci sono riuscite le donne di 1000 anni fa perché non dovremmo più riuscirci?
Allattare è un momento di stimolo, crescita, amore…da vivere in serenità senza ansia da prestazione o senso di inadeguatezza….e con adeguato supporto e sostegno!
E se l’aiuto è più che altro psicologico?
Allattare implica un grande coinvolgimento emotivo e psicologico, per la mamme e tutte le altre figure della famiglia. La mamma può provare stanchezza dal parto, insicurezza sulle sue capacità o poca fiducia nel suo corpo. Innanzitutto come Mamma alla Pari ti voglio ricordare che stai facendo un ottimo lavoro e tuo figlio ti adora per quello che sei e fai!
E poi ti consiglio sempre di rivolgerti a figure professionali in cui noti cura e attenzione anche all’aspetto psicologico del percorso in allattamento, qualcuno che sia empatico e attento alle vostre emozioni.
Nel caso di paure o sensi di inadeguatezza, fenomeni come baby blues o sovraccarico, puoi contattare i professionisti dell’allattamento di cui ti fidi: faranno sicuramente da ponte verso figure di supporto psicologico specializzate in maternità e genitorialità.
Come contattare chi?
- Online – prendendo appuntamenti informativi già a fine gravidanza – frequentando gruppi di supporto già a fine gravidanza
- Prendendo parte ai cerchi di mamma: aiuta a alleggerire il peso, la stanchezza e sentirsi “parte di un insieme” più grande e quindi più forte. Si acquisisce così maggiore serenità e sicurezza di sé, con nuovi stimoli e nuove amicizie con cui trascorrere le giornate nel post parto.
Gli stati d’animo della neo mamma
Quando nasce un bambino nasce anche una mamma e questo porta novità e mistero in ogni famiglia. Non sapremo che bambino è finchè non impariamo a conoscerlo, a viverlo e entrare in sintonia con lui e i suoi desideri.
Lo stesso vale per la mamma: la donna per prima non sa che mamma sarà finchè non lo diventerà. Il parto non ci definisce subito come “madri”: è un processo personale, che può richiedere tempo e tentativi fino a trovare la nostra unica e personale dimensione perfetta.
Come mamma alla pari suggerisco di accettare noi stesse per quello che siamo e vivere il nostro equilibrio pensando esclusivamente al benessere della diade mamma-bambino.
Allattamento esclusivo al seno?Allattamento misto? Allattamento in formula? Non importa, l’importante è che tu sia serena nelle tue scelte e nel tuo corpo, che rispetti i tuoi desideri e i bisogni tuoi e del bambino, liberandoti dai pregiudizi e dai consigli non richiesti.
Le prime volte che si allatta può essere necessaria una maggiore cura del luogo dell’allattamento: cuscini, poltrona o posto comodo in cui sedersi, un ambiente tranquillo in cui rilassarsi e avere a disposizione lo spazio per il cambio.
Per queste necessità consiglio di seguire il progetto Baby Pit Stop di Unicef oppure di cercare l’app Baby Pit Stoppers che segnala, tramite geolocalizzazione, i posti baby friendly per il cambio e l’allattamento. Informatevi anche presso il vostro comune: spesso i luoghi dedicati alla cultura aderiscono a questa iniziativa! Un motivo in più per visitare musei e mostre con i vostri bebè!
Buon allattamento a tutte!
Le domande che ha scritto Nadia mi sono state poste frequentemente dalle mamme e quindi ritengo importante che il percorso dell’allattamento inizi ben prima in gravidanza, e che le mamme siano informate circa le figure di riferimento. Molte donne pensano che allattare non sia una scelta, invece è importante chiedersi se è un percorso adatto a noi, pur conoscendo i benefici dell’allattamento.
Anche il partner è una figura fondamentale: un partner informato che supporta le scelte della compagna influisce positivamente sul successo dell’allattamento, perciò è importante che sia informato già dalla gravidanza.
Per il resto, l’articolo risponde già a tanti dubbi/quesiti che le mamme molto spesso hanno in gravidanza e fornisce molte indicazioni utilissime!
Grazie Nadia di questa tua utilissima mappa d’orientamento! Anche io sono peer counsellor in allattamento, dopo aver allattato le mie figlie ho seguito il corso Unicef con una ostetrica IBCLC, le ‘mamme alla pari’ sono una grande risorsa!
Il problema più grande dell’allattamento materno non è solo che allattare è una competenza che la madre deve apprendere, ma che molto spesso le figure professionali che gravitano intorno alla madre ne sanno poco e male.
Pediatri e ginecologi non hanno una formazione specifica in allattamento, spesso le loro conoscenze sono datate, poco aggiornate, e frutto anche di considerazioni personali.
Ancora si sentono indicazioni del tipo allattare ogni tre ore un neonato, cambiare mammella dopo 15 minuti, allungare le poppate, sostituire la poppata…
O quando ci tocca sentire che un pediatra indichi ad una mamma di non allattare il figlio perché affetta da gastroenterite…o spesso ricevono l’indicazione di sospendere l’allattamento per effettuare un esame o curarsi i denti o prendere un determinato farmaco, quando ci sono alternative o non ci sono nemmeno controindicazioni.
Questo disorienta particolarmente i genitori, che spesso si sentono attaccati e colpevolizzati quasi che allattare sia per loro un ‘vezzo’ e non un obiettivo di salute.
Quindi la donna per allattare ha bisogno di formazione, informazione e molto sostegno, innanzitutto dal/dalla partner e poi deve trovare la sua rete, la famosa ‘catena cada’ dell’allattamento.
In questo articolo ci sono molte indicazioni al riguardo!
L’allattamento è nutrimento sia fisico che psicologico e per questo assume un’importanza così centrale quando si parla di bambin*.
E’ un percorso che necessita di essere preparato in maniera informata ed attenta, libera da nozioni errate e coerente con il proprio sentire.
Consiglio di iniziare già in gravidanza, proprio rispondendo alle domande riportate da Nadia, a cui mi permetto di aggiungere alcuni affondi emotivi:
- Cosa vuol dire per me allattare?
- Come mi fa stare l’idea dell’allattamento?
- Cosa sento e provo quando mi immagino allattare/quando allatto al seno?
- Cosa sento e provo quando sento i racconti delle altre donne che allattano?
Queste domande possono davvero aiutare a calarsi nella situazione e a stare in contatto con le proprie emozioni al riguardo, sia immaginando che poi vivendo questa esperienza.
E’ normale che i vissuti legati all’allattamento possano risultare contrastanti.
Ad esempio, una donna potrebbe sentirsi soddisfatta perchè sente che allattando in maniera esclusiva a richiesta, sta facendo il meglio che può mettendoci tutta se stessa, ma anche stanca perchè tutto questo da un altro punto di vista grava su di lei, e poi anche sovraccarica di questa responsabilità (se manco io, il mio bimbo/la mia bimba che mangia?), e anche piena di amore pensando a quando è occhi negli occhi con il/la piccol* che poppa tranquill* e l* vede assopirsi…..
Un’altra donna, a cui è stato consigliato l’utilizzo del latte in formula in aggiunta al suo potrebbe sentirsi inadeguata da una parte ma anche sollevata perchè può provvedere ugualmente al nutrimento del/la su* bimb*..
Un’altra donna ancora che ha scelto di allattare in maniera non esclusiva potrebbe sentirsi maggiormente libera, ma a volte anche insicura sulla scelta fatta…etc..
Nel caso ci sia una prevalenza di difficoltà e vissuti negativi, il mio consiglio è quello di concedersi di poterne parlare con un* professionista.
È una scelta coraggiosa e necessaria!
Quando le difficoltà riscontrate appartengono maggiormente alla sfera pratica (dolore, posizione..), le figure professionali più indicate, come citato nell’articolo, sono le Consulenti dell’allattamento e le Ostetriche.
Quando si individua che la fonte principale di malessere risiede nei vissuti legati all’allattamento, la figura più indicata è un* Psicoterapeuta.
Cosa dice la Mam to Mam
ESPERIENZA DI MAMMA
Allatto mia figlia da quando è nata (14 mesi), in maniera esclusiva e a richiesta.
L’ho scelto? Non troppo consapevolmente
Con il senno di poi, farei diverso? Assolutamente si
Non mi sono mai posta nessuna delle domande elencate nell’articolo, nè prima nè dopo il parto: semplicemente pensavo che se in maniera naturale, grazie agli ormoni, il mio corpo produceva latte così altrettanto naturalmente non ci fossero alternative sensate.
Nonostante conservi momenti indimenticabili legati all’allattare la mia bimba, sia da piccina che anche ora, penso che mi siano davvero mancate alcune informazioni base su cosa implicasse a livello pratico e forse più di tutto l’idea che naturale non significa in alcun modo facile né necessario a qualsiasi costo.
Quando scrivo che ora con una maggiore consapevolezza farei diverso mi riferisco al fatto di non sentirmi sbagliata nel pensare che sia estremamente faticoso in termini emotivi, di poter contemplare una/due poppate giornaliere di latte in formula senza temere di non nutrire correttamente la creatura, di non lasciarmi abbattere da frasi come “ma di cosa ti lamenti tu che il latte ce lo hai, invece io…”, di ricercare attivamente un’armonia tra me, la mia bambina e le nostre esigenze.