L’USO DEL CIUCCIO É CONSIGLIATO?

nascita

C’è accordo nella scienza? 

L’uso del ciuccio è consigliato?

Cosa dicono gli studi scientifici e qual è la correlazione tra l’uso del ciuccio e una buona riuscita nella crescita del nostr* bambin*?

ciuccio-e-sids

vuoi vedere o ascoltare il video di questo articolo?

Le ultime linee guida di American Academy of Pediatrics riportano tra i consigli di diminuzione del rischio SIDS l’uso del ciuccio a partire dalla 4 settimana di vita, o comunque ad allattamento fortemente avviato.

Una ricerca di studi ed evidenze per sostenere o scoraggiare l’uso del ciuccio come fattore di protezione verso la SIDS mi ha portata a queste due pubblicazioni, tra cui la prima una Cochrane.

  • Infant pacifiers for reduction in risk of sudden infant death syndrome (Review) Psaila K, Foster JP, Pulbrook N, Jeffery HE;  e
  • Breastfeeding and dummy use have a protective effect on sudden infant death syndrome. Alm B1, Wennergren G1, Möllborg P1, Lagercrantz H2.

CIUCCIO ED ALLATTAMENTO

La conclusione di questi studi è che ad oggi non ci siano evidenze per sconsigliare né promuovere l’uso del ciuccio, solamente si hanno evidenze di questa necessità per i bambini allattati con formula. Mentre i bambini allattati in maniera esclusiva possono utilizzarlo o non utilizzarlo.

Sono state trovate ampie prove che sia l’allattamento materno sia l’uso del ciuccio riducano il rischio di SIDS.  É noto che ci sia spesso stata una generale riluttanza ad approvare l’uso del ciuccio poiché si pensa possa avere un effetto negativo sull’allattamento materno.

Tuttavia, recenti evidenze suggeriscono che l’uso di un ciuccio potrebbe non essere così dannoso per l’allattamento al seno come precedentemente creduto.

Una correlazione negativa tra l’uso di un ciuccio ed il successo nell’allattamento è stata trovata in tutti i 14 studi pubblicati tra il 1999 e il 2012.

CIUCCIO E SIDS

Sono stati eseguiti fino ad oggi cinque studi controllati randomizzati (RCT), quattro di essi non hanno trovato che il ciuccio riducesse la durata dell’allattamento al seno, mentre uno ha rilevato un aumento del rischio di svezzamento precoce.

Nel 2011, Jaafar ha condotto una meta-analisi sugli RCT condotta da Jenik e Kramer, che ha concluso che l’uso di un ciuccio non ha influenzato la possibilità di un allattamento esclusivo a tre mesi.

Il modo in cui un ciuccio può ridurre il rischio di SIDS non è ancora chiaro. È stato suggerito che potrebbe interferire con la soglia di eccitazione uditiva e modificare il controllo autonomo del cuore. Tuttavia, in un altro studio, è stato dimostrato che non vi è alcuna differenza nel numero di risvegli tra i bambini che usano o non usano i ciucci

È stato anche suggerito che il meccanismo potrebbe essere puramente meccanico, poiché la suzione induce un movimento in avanti della mandibola.

Un “position paper” dei gruppi di lavoro di Fisiologia ed Epidemiologia della Società Internazionale per lo Studio e la Prevenzione della Morte Perinatale e Infantile ha suggerito che non è il ciuccio di per sé che conferisce la protezione, ma che è un indice per qualcos’altro. 

Un suggerimento molto plausibile è che i bambini più eccitabili ricevono un ciuccio più frequentemente e che questi possono essere protetti innatamente, poiché sono più facilmente risvegliabili…

Il fatto che la maggior parte degli studi abbia trovato una correlazione tra uso del ciuccio ed allattamento è un forte segnale che questa sia una vera associazione. L’interpretazione di questo è stata che il ciuccio interferisca con l’inizio e la continuazione dell’allattamento al seno, che ha portato alla pratica di sconsigliare l’uso di succhiotti nella promozione dell’allattamento al seno.

Articolo consigliato sulla SIDS:
CHE COS’È, E DA COSA È CAUSATA LA SIDS?

LA GENUINITÀ DEGLI STUDI

É doveroso riportare anche una riflessione di “Occhio al Codice” IBFAN del 3 luglio 2010, “Storia di una SIDS annunciata” in cui si evidenzia quanto in certi ambiti sia difficile non avere dubbi sulla genuinità di alcuni studi: pare purtroppo emergere che ci siano stati in passato forti interessi commerciali che negli anni sono ben riusciti a nascondersi dietro fantomatiche associazioni scientifiche.

Ricordiamo che il nono dei dieci “passi verso il successo dell’allattamento” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dice: “Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai bambini allattati al seno”.

Talvolta purtroppo si può constatare che “la scienza” sia stata inquinata da interessi commerciali, difficile quindi destreggiarsi su questo tema.

Il ciuccio non era tra i prodotti nell’ambito di applicazione del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, ma il suo uso potrebbe essere stato associato ad effetti negativi sull’allattamento al seno. Sarebbe stato importante regolarne il marketing, come si è dovuto regolare quello di biberon e tettarelle, prodotti coperti dal Codice. Soprattutto, come per biberon e tettarelle, ma anche per tutti i sostituti del latte materno, è necessario proibire di usare a scopo di promozione commerciale i cosiddetti “claims”, affermazioni spesso più false che vere sui vantaggi per la salute e la nutrizione del prodotto da vendere. Quand’anche un “claim” fosse vero, oggi sappiamo che all’industria interessa di più in quanto veicolo di pubblicità e promotore di vendite, che per la promozione della salute.

Consideriamo altresì che molti studi sollevano la questione se questa associazione minor allattamento/ciuccio sia reale o un esempio di causalità inversa, in quanto non riuscire ad allattare è l’evento principale che fa scattare il bisogno di alleviare il bisogno di suzione lenendo il bambino con un ciuccio ma la progettazione degli studi rende impossibile determinare la direzione della causalità. 

Anche volendo rimanere attinenti alle evidenze scientifiche più attuali, con la convinzione che OGGI non siano colluse con interessi commerciali, siamo nuovamente, come per il bedsharing, di fronte ad un problema di certezza, in questo caso circa il momento ideale per l’introduzione del ciuccio…quando possiamo definire l’allattamento ben avviato?

Quello che sicuramente possiamo dire che la suzione non nutritiva è un bisogno primario del neonato quindi per i bambini allattati artificialmente va proposto subito.

In tutti gli altri casi non andrebbe inserito prima, almeno, delle 4 settimane.

La Libreria della Mamma

Una lettura consigliata
Il paese dei ciucci
scopri di più 

Il ciuccio di Nina
scopri di più 

P

Cosa dice la Pediatra

MARTINA LUPARIA

Come esposto in questo articolo, non ci sono evidenze conclusive riguardo all’utilizzo del ciuccio in relazione alla protezione dalla SIDS e all’effetto di disturbo sull’allattamento al seno. L’argomento è tuttora dibattuto e le posizioni prese dagli esperti in materia sono controverse. Quello che mi sentirei di consigliare è comunque di introdurre il ciuccio solo dopo allattamento materno ben avviato, in quanto il pattern suzione-deglutizione nella suzione al seno è completamente diverso dal tipo di suzione, non nutritiva, del succhiotto. La suzione non nutritiva ha anch’essa un ruolo importante nei bimbi molto piccoli in quanto serve a regolare diverse funzioni, quali battito cardiaco, controllo dello stress, respirazione, stati comportamentali, controllo del dolore… l’utilizzo del ciuccio favorirebbe questo tipo di suzione.

Sarebbe infine importante limitare l’utilizzo del ciuccio ai primi 6-12 mesi di vita, o comunque toglierlo entro i 2-3 anni. Un utilizzo prolungato può avere infatti negativi sullo sviluppo dei denti, del palato, del linguaggio e favorire l’insorgenza di otiti.

O

Cosa dice l’Osteopata

VERONICA LUMETTA

Per noi osteopati l’utilizzo del ciuccio è fondamentale.
Questo però non vuol dire che qualsiasi ciuccio vada bene. Inoltre bisogna chiarire molto bene quali sono le tempistiche entro i quali il ciuccio è considerato uno strumento utile e quali sono invece le tempistiche che lo rendono deleterio per la bocca.

Partiamo facendo un esempio sull’adulto così possiamo comprendere meglio perché questo passaggio è fondamentale.

In età adulta ci sentiamo dire:

  • La tua postura è scorretta
  • Dobbiamo allargare il palato perché non hai spazio 
  • Il tuo appoggio del piede non va bene 
  • Ecc ecc ecc…

Gli osteopati controllano la lingua.
Dove essa si localizza all’interno della bocca, quanto spinge in avanti i denti, se è posizionata in basso o in alto.

Dato che la posizione corretta della lingua all’interno della nostra bocca è in alto appoggiata dietro i denti sul palato, va da sé che però non tutti gli adulti la localizzano li, ma ci sono le varianti:  magari se la ritrovano in mezzo alla bocca oppure in basso vicino ai denti di sotto. Queste varianti fanno parte della categoria di persone che a livello di tono trofismo muscolare sono deboli e hanno un tono posturale deficitario.

Facendo questa premessa se io propongo al neonato un ciuccio che lo stimoli a tenere la lingua nella posizione corretta ho aiutato un aspetto futuro posturale dell’adulto. 

Inoltre il ciuccio deve avere la componente gommosa rivolta verso l’alto in modo che faccia da stimolazione per il palato ad allargarsi (il dito ad esempio ogivalizza il palato ed è deleterio per lo sviluppo cranico).

Il consiglio è di acquistare un ciuccio ortodontico che punti verso l’alto e che abbia il solco per la lingua. Questo aspetto lo esalta molto la Nuk che fa ciucci che tengono conto di questa spiegazione.

Un altro aspetto importante è quello di cambiare la taglia del ciuccio. Esiste il 0-6 che va bene portato fino agli 8 mesi e poi esiste il 6-18 che va bene se portato fino si 23 mesi. Oltre al compimento dei due anni di età il ciuccio va tolto perché dai due anni in poi contribuisce invece al peggioramento dell arcata palatina.

Dunque si ai ciucci purché siano quelli giusti e usati con le tempistiche corrette.

I prodotti consigliati

I prodotti consigliati
Ciuccio NUK 0-6 mesi femmina
scopri di più

Ciuccio NUK 6-18 mesi femmina
scopri di più

Ciuccio NUK 0-6 mesi maschio
scopri di più

Ciuccio NUK 6-18 mesi maschio
scopri di più

D

Cosa dice la Dentista

GIULIA MASSANO

Il movimento deglutitorio corretto, cioè con la punta della lingua a livello della papilla retroincisiva dietro agli incisivi superiori, stimola la crescita del palato. In caso di uso prolungato del ciuccio, questo causa una deglutizione scorretta e un mancato sviluppo dell’arcata palatina che risulterà più stretta. Tale condizione provoca al bambino problemi di affollamento dentario oltre a problemi respiratori.

Altri articoli sul primo soccorso pediatrico

0